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Grecia, il governo dà un voucher da 150 euro a chi tra i 18 e i 25 anni si vaccina contro il Covid

L'esecutivo ha stanziato 141 milioni di euro per le 940mila le persone che rientrano in questo gruppo di età. A chi riceve la prima dose sarà versato un credito digitale da spendere in ambito turistico e culturale

L’obiettivo del primo ministro Kyriakos Mitsotakis è di arrivare al 60% della popolazione vaccinata entro la fine di luglio e per farlo è necessario convincere i giovani a farsi somministrare il siero anti-Covid. Così il governo greco ha deciso di stanziare 141 milioni di euro per “premiare” con 150 euro a partire dal 15 luglio chi tra i 18 e i 25 anni deciderà di sottoporsi all’inoculazione. Si tratta di una misura che interessa quasi un milione di greci, visto che sono esattamente 940mila persone che rientrano in questo gruppo di età.

In realtà, non verranno consegnati i contanti ai giovani ma un voucher, chiamato freedom card, che potrà essere usato per spese turistiche – alberghi, traghetti, aerei – e per musei e concerti. La somma sarà accreditata in un portafoglio digitale dopo aver ricevuto la prima dose. Sarà un modo per ringraziarli per aver affrontato i lunghi e difficili lockdown ricordando allo stesso tempo che ora che possono ritrovare la loro libertà i giovani ancora devono essere coscienti del rischio del virus. “Forse i giovani pensano che non possono prendere il Covid o, se lo prendono, non si ammalano gravemente – ha detto in un discorso in tv Mitsotakis – ma sono loro a permettere che si trasmetta. Speriamo che i giovani colgano questa opportunità. Lo Stato vi ringrazia per aver agito in modo responsabile e aver fatto qualcosa che sono certo che avreste fatto comunque”.

Fortemente dipendente dal turismo per la propria economia, la Grecia è alla ricerca di modi per riaprire completamente dopo aver recentemente aperto la vaccinazione a tutti i gruppi di età. Funzionari del governo affermano che verranno concesse ulteriori libertà ai titolari di certificati di vaccinazione, ma non hanno definito i dettagli di tale politica, aggiungendo che stanno anche esaminando le opzioni legali per rendere obbligatoria la vaccinazione per varie categorie di impiego, incluso il personale delle case di cura.