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Mosca: “Sparati colpi di avvertimento contro nave inglese entrata in acque russe nel mar Nero”. Londra smentisce

Secondo Mosca prima una nave della Guardia costiera e poi un jet avrebbero lanciato colpi sulla rotta del vascello da guerra britannica che aveva superato di 3 kilometri il limite delle acque territoriali. Entrambi i paesi hanno in corso esercitazioni nell'area interessata. Mosca convoca l'ambasciatrice britannica. Questa mattina il ministro della difesa russo Serghei Shoigu, ha affermato che "Nel complesso la situazione in Europa è esplosiva e richiede misure specifiche per la de-escalation"

Alta tensione nel mar Nero. La Russia ha affermato che un suo battello della guardia di frontiera e un suo jet hanno sparato colpi ci avvertimento contro il cacciatorpediniere britannico Defender, che secondo il ministero della Difesa, avrebbe violato le acque territoriali russe nel Mar Nero, nella zona di Capo Fiolent. Il punto si trova in Crimea e la penisola non è considerata territorio russo dalla Gran Bretagna che la ritiene illegalmente occupata da Mosca.

Diversa però la versione della Difesa britannica, secondo cui nessun colpo sarebbe stato indirizzato contro la nave inglese. Gli spari sarebbero avvenuti nell’ambito di esercitazioni russe di cui la Nato era stata messa a conoscenza. Il Cremlino sostiene viceversa che il Defender sia entrato in acque russe alle 12:06 di oggi superando il limite consentito di due miglia (3 km). Due minuti dopo è partito il colpo di avvertimento della Guardia costiera e alle 12:19 un jet Su-24M ha lanciato quattro bombe sulla rotta della nave britannica che ha lasciato le acque russe alle 12:23. Subito dopo l’episodio il rappresentante delle forze armate presso l’ambasciata britannica a Mosca è stato convocato al ministero della Difesa russo. Nel pomeriggio il governo della Russia ha convocato anche l’ambasciatrice di Londra Deborah Bronnert.

Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato che il lancio di colpi di avvertimento da parte della Russia evidenzia una politica aggressiva e provocatoria che rappresenta una minaccia per l’Ucraina e i suoi alleati. “Una chiara prova a sostegno della posizione dell’Ucraina: le azioni aggressive e provocatorie della Russia nei mari Nero e Azov, la sua occupazione e militarizzazione della Crime, rappresentano una costante minaccia per l’Ucraina e gli alleati”. Dal 28 giugno sono in programma nel Mar Nero le esercitazioni navali annuali organizzate da Ucraina e Stati Uniti, a cui parteciperanno navi e altri mezzi di 32 paesi.

Solo un paio di ore prima il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva affermato alla conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale che “Nel complesso la situazione in Europa è esplosiva e richiede misure specifiche per la de-escalation. La parte russa ha proposto una serie di misure. Per esempio ha presentato una proposta per spostare le aree delle esercitazioni lontano dalla linea di contatto”, ha detto il capo della difesa, riferendosi ai confini della Russia con i Paesi europei della Nato. Un’altra idea concreta sta nella proposta russa sulla moratoria del dispiegamento di missili a medio e corto raggio in Europa, ha sottolineato Shoigu. “Questi missili rappresentano un pericolo speciale per la popolazione dei Paesi europei, poiché possono essere equipaggiati sia con testate convenzionali che nucleari. Con il loro dispiegamento in Europa si tornerà al tempo in cui gli europei erano ostaggio del confronto tra l’Urss e gli Usa”.