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Patuanelli: “Sulla giustizia il M5s non accetterà mediazioni al ribasso. Prescrizione? Intesa raggiunta col Pd unico accordo possibile”

L'intervista del senatore  e ministro delle Politiche agricole e forestali al Corriere della Sera: "Senza il M5S questo governo non sarebbe nato, è un dato di fatto. Il che non significa retrocedere dai nostri temi, sia al governo che in Parlamento". Il Movimento "patisce" nel governo così come "patiscono le altre forze politiche, perché è un governo atipico con tutti dentro"

Il Movimento 5 stelle intende tenere il punto sulla riforma della giustizia penale. Lo dice Stefano Patuanelli, senatore e ministro delle Politiche agricole e forestali, in un’intervista al Corriere della Sera, parlando della riforma più attesa e contestata. “Sulla giustizia non accetteremo mediazioni al ribasso. Con una maggioranza così eterogenea è uno dei temi più difficili da affrontare. Il ruolo della ministra Cartabia sarà determinante, ma si vedrà in Parlamento quali maggioranze si formano e su quale riforma”, dice l’esponente dei 5 stelle. La scorsa settimana, infatti, erano attesi gli emendamenti del governo sulla riforma: proposte che non sono mai arrivate.

Sulla prescrizione, continua Patuanelli, “l’intesa raggiunta nel precedente governo è l’unico punto di caduta possibile“, chiarisce il ministro. L’intesa citata dal titolare dell’Agricoltura prevede che la prescrizione si blocchi dopo il primo grado di giudizio solo in caso di condanna. Per quanto riguarda la partecipazione all’esecutivo Draghi Patuanelli aggiunge, “senza il M5S questo governo non sarebbe nato, è un dato di fatto. Il che non significa retrocedere dai nostri temi, sia al governo che in Parlamento”. Il Movimento “patisce” nel governo così come “patiscono le altre forze politiche, perché è un governo atipico con tutti dentro. In Consiglio dei ministri c’è tanta politica. Poi c’è un premier non politico che decide, non sempre facendo la sintesi, ma scegliendo la cosa che per lui e la sua struttura è giusta. E se nella prima fase era difficile trovare gli equilibri, le cose migliorano di settimana in settimana”. Sull’alleanza con il Partito democratico che sembra non decollare, spiega: “Conte lo ha detto bene, non ci deve essere una fusione a freddo col Pd, ma un dialogo sui territori, sui temi e le cose da fare assieme. Dove ci sono le condizioni, come a Napoli, Bologna, Pordenone e in Calabria lo facciamo, dove non è possibile, come a Roma e a Torino, non si fa. Ma il dialogo sta crescendo”.