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Michele Merlo, il parroco di Rosà si rifiuta di celebrare il funerale allo stadio. Il padre: “Non capiamo il perché della scelta”

Sulla "querelle" è  intervenuto oggi anche il sindaco di Rosà, Paolo Bordignon, che sino all'ultimo ha cercato di trovare una soluzione. "Celebrerà la messa il parroco di Bologna - ha detto il sindaco -, non entro nel merito delle scelte. Ho saputo che i due sacerdoti si sono parlati tra loro e che alla fine la questione è stata risolta"

È il giorno dell’ultimo saluto a Michele Merlo, il cantante stroncato il 6 giugno scorso a 28 anni da un’emorragia cerebrale provocata da una leucemia fulminante. I funerali sono in programma per oggi, 18 giungo, alle 17 allo stadio Toni Zen di Rosà, paese natale di Michele: nell’attesa, in migliaia – tra cui la cantante Emma – hanno fatto visita alle camere ardenti allestite prima a Bologna e poi presso l’Istituto Maria Ausiliatrice del paese veneto. In queste ore però, è calata un’ombra sulle esequie: il parroco della cittadina veneta si è rifiutato di celebrare il funerale nello stadio e la famiglia Merlo ha quindi chiamato un altro sacerdote amico di famiglia.

La funzione sarà infatti celebrata da don Carlo, parroco bolognese molto vicino alla famiglia Merlo, dopo che il parroco di Rosà, don Angelo, non ha dato la disponibilità. A dare le notizia è stato il padre del cantante, che ha poi contattato il sacerdote emiliano il quale ha accettato l’invito: “Don Angelo, il parroco del nostro paese non ha dato la sua disponibilità a celebrare le esequie allo stadio. Non capiamo il perché della scelta“, ha spiegato Domenico Merlo al Giornale di Vicenza. “Il parroco ritiene che non sia possibile celebrare l’intera funzione fuori da una chiesa e in uno spazio come lo stadio. Ci siamo quindi rivolti a don Carlo, che ha accettato subito di accompagnare nostro figlio nel suo ultimo viaggio, dal luogo adatto ad accogliere in sicurezza tutti quelli che vorranno salutarlo”, ha concluso.

Sulla “querelle” è intervenuto oggi anche il sindaco di Rosà, Paolo Bordignon, che sino all’ultimo ha cercato di trovare una soluzione. “Celebrerà la messa il parroco di Bologna – ha detto il sindaco -, non entro nel merito delle scelte. Ho saputo che i due sacerdoti si sono parlati tra loro e che alla fine la questione è stata risolta”.

Per le esequie sono attese almeno un migliaio di persone, tra cui esponenti del mondo della politica e dello spettacolo, e per questo motivo sono state messe in atto misure di sicurezza massicce, anche nell’ottica dell’emergenza sanitaria. Non tutti potranno entrare nell’impianto, che potrà ospitare complessivamente 500 persone, di cui circa 200 sugli spalti e altri 300 seduti a terra sulla pista di atletica e sul campo di gioco. La preferenza sarà data ad autorità personaggi regolarmente registrati e invitati delle famiglia. Tutti gli altri saranno collocati nei piazzali all’esterno dello stadio, dove saranno allestiti altoparlanti che consentiranno di seguire la celebrazione.