Ambiente & Veleni

Primo sì del Senato alla tutela dell’ambiente in Costituzione. Procedura d’infrazione dell’Ue: “Proteggere adeguatamente habitat naturali”

I voti favorevoli in Aula sono stati 224, non ci sono stati voti contrari, mentre gli astenuti sono stati 23. Il disegno di legge prevede che venga modificato l’articolo 9 con la precisazione che "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica" e "l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni". Dal M5s a Forza Italia: "Passo epocale". Astenuti Fratelli d'Italia e Azione

C’è il primo sì del Senato al disegno di legge per l’inserimento della tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi in Costituzione. I voti favorevoli in Aula sono stati 224, non ci sono stati voti contrari, mentre gli astenuti sono stati 23, tra questi il gruppo compatto di Fratelli d’Italia e i senatori di Azione. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Il ddl, in quanto costituzionale, avrà bisogno di quattro letture. Il sì è arrivato nel giorno in cui la Commissione Europea ha deciso di avviare una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese, che ora ha due mesi di tempo per rimediare e rispondere, dopodiché potrebbe arrivare un parere motivato, il secondo stadio della procedura. L’Italia, ad avviso della Commissione, deve proteggere “adeguatamente” gli habitat naturali e le specie minacciate, come previsto dalle direttive Ue sull’habitat e da quella sugli uccelli, cosa che oggi non fa.

Il disegno di legge prevede che venga modificato l’articolo 9 della Costituzione con l’aggiunta del comma in cui si precisa che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Il provvedimento modifica, inoltre, l’articolo 41 della Carta, prevedendo che l’iniziativa economica non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente e che la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini ambientali.

Di passo “storico” ed “epocale” parlano M5s, Pd e Forza Italia. “Le parole che inseriamo nella Costituzione si aggiungono a quelle già esistenti, senza cancellare nulla ma intercettando, come fa sempre la nostra Carta Fondamentale, nuove tensioni e nuove esigenze della nostra comunità”, ha detto in aula il senatore Gianluca Perilli nella dichiarazione di voto del Movimento 5 Stelle. “Sono parole belle e potenti, che ci allineano ad altri Paesi che hanno già sancito il principio della tutela della biodiversità e degli ecosistemi – ha aggiunto – Costruiamo un Paese nuovo, con un diverso modello culturale e aggiungendo un principio così alto nei primi dodici articoli della Costituzione, ci impegniamo a insegnarlo ai nostri ragazzi nelle scuole”.

“Si compie oggi un passaggio storico nell’interesse, come si legge nell’articolo 1 della legge, delle future generazioni e anche per compiere quella transizione ecologica iscritta nel Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui, attraverso i fondi europei e le azioni e le politiche concrete che dovremo saper mettere in campo, si è deciso di investire in modo molto consistente e trasversale a tutte le missioni del Piano”, ha detto la senatrice dem Valeria Fedeli. Esulta anche la forzista Michela Brambilla: “Un passaggio storico, una grande vittoria per tutti coloro che vogliono difendere l’ambiente e veder rispettati gli animali. Ora diventa possibile un cambiamento di straordinaria portata, giuridica, sociale e culturale”.

Fratelli d’Italia ha invece motivato l’astensione ritenendo che il provvedimento lasci “dubbi interpretativi” e “sia necessario fare attenzione nell’inserire questo principio in Costituzione” perché “bisogna pensare a quale impatto avrebbe su centinaia di attività economiche, sui nostri allevamenti o sui prodotti di eccellenza dell’agroalimentare”. Il provvedimento lascia dubbi interpretativi molto preoccupanti sul piano agricolo e non solo, e per questo motivo ci asteniamo”, ha detto il senatore meloniano Patrizio La Pietra, capogruppo in commissione Agricoltura. Azione, invece, pur dicendosi “ovviamente favorevole”, ha spiegato per voce di Matteo Richetti di essersi astenuta perché il testo è “un’occasione persa” mancando, ad avviso dei senatori del partito di Carlo Calenda “del tutto qualsiasi riferimento allo sviluppo sostenibile che non è solo ambiente”.