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Rocco Siffredi rivela: “Ecco chi è la vera pornostar italiana. Moana Pozzi? Asettica sessualmente”

"Lei è la vera pornostar italiana, anche se in un paio di interviste racconta di essere stata quasi costretta. Io avevo vent'anni quando ero sul set con lei e il suo fidanzato, e posso dire che con la sessualità si divertiva...", le parole del pornoattore

In una lunga intervista rilasciata a Il Giornale, Rocco Siffredi si è raccontato ripercorrendo alcune tappe della propria vita (professionale e non). Tra le risposte anche l’evergreen “qual è la vera pornostar italiana“. No, non è Moana Pozzi, che lui stesso ha definito “asettica sessualmente”. È Selen (pseudonimo di Luce Caponegro). “In un paio di interviste racconta di essere stata quasi costretta. Io avevo vent’ anni quando ero sul set con lei e il suo fidanzato, e posso dire che con la sessualità si divertiva. Quando poi è diventata mamma ha avuto bisogno di cambiare. Capisco anche che in Italia una donna che fa la pornostar non è come un uomo. Quello viene visto come figo, al contrario la donna come una poco di buono”, ha dichiarato il re del porno italiano.

E ancora: “Basterebbe che pensasse di aver vissuto quello che voleva e che oggi è una mamma contenta. Invece quasi nega il passato continuando però a usare il suo nome per fare pubblicità al suo centro estetico. Mi dà fastidio l’incoerenza. Quando me lo chiedono dico sempre che la vera pornostar italiana era lei.” E qualche difficoltà l’ha affrontata anche lui e non ha paura di nasconderlo: “Per tanti anni ho vissuto con il senso di colpa nei confronti di mia moglie e dei miei figli, perché stavo sul set a fare porno e pensavo che non era giusto nei loro confronti. Non vedevo il mio come un lavoro, ma come un divertimento. Poi sull’Isola dei Famosi ho fatto una profonda analisi e sono riuscito a capire che il mio era solo un problema mentale, perché mia moglie e i miei figli non mi hanno mai fatto pesare nulla“. Infine ha concluso: “Ero io che mi creavo tutto questo perché in qualche modo era legato all’educazione e a come ci hanno fatto vivere il sesso come qualcosa di sporco”.