Cronaca

Venezia, tornano le grandi navi: “Ce lo hanno chiesto Zaia e Brugnaro”. Parola del direttore della società che riunisce le compagnie da crociera

Francesco Galietti è il numero uno di Clia Italia, è in città per la prima partenza di Msg Orchestra: "Abbiamo avuto molte richieste da parte della comunità economica locale e anche dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia"

“La ripartenza e il ritorno a Venezia da quest’anno non erano una certezza. Poi abbiamo avuto molte richieste da parte della comunità economica locale e anche dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia”. Francesco Galietti è direttore di Clia Italia, la società che raccoglie una sessantina di compagnie di crociera. Sono gli anti-No Grandi Navi, i portatori dell’interesse privato nella fragilità di Venezia. Eppure Galietti, arrivato per la prima partenza di Msg Orchestra, dice: “Tra noi e Tommaso Cacciari non c’è grande differenza, tra di noi ci sono più punti in comune di quanto si pensi…”. Intanto in città cresce la tensione, anche perché si prevedono per il pomeriggio del 5 giugno due manifestazioni contrapposte. Alle Zattere i No Grandi Navi con i loro barchini, intenzionati a fermare il natante lungo 300 metri e alto 60 metri. Al Danieli i dipendenti portuali, che chiedono occupazione e ripresa economica.

Cominciamo dalla politica. Davvero il governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro vi hanno chiesto personalmente di tornare?
Certo, ma non solo loro, tutta la comunità economica di Venezia lo ha fatto.

Come può dire di essere in sintonia con i No Grandi Navi?
Sia noi che loro chiediamo una soluzione definitiva.

Però voi volete arrivare a Venezia, loro vi vogliono fuori dalla Laguna.
Noi non siamo incaponiti ad andare nel canale della Giudecca, anzi anche noi come loro non vogliamo andare alla Giudecca. Purtroppo abbiamo assistito in questi anni alla volatilità della politica. Roma e Venezia non sempre hanno visto le cose nello stesso modo. Noi alla politica chiediamo di darci una valida alternativa. Aspettiamo di vedere le opzioni sul tavolo. Le soluzioni ancora non ci sono.

Intanto?
A noi vanno bene gli ‘accosti diffusi’, mi riferisco a Fusina, Tiv, Vecon e Marghera Nord, che però allo stato sono inadeguati alla crocieristica. Però è l’unico modo per decongestionare la Giudecca.

Il progetto del governo, fatto proprio con legge del Parlamento, prevede l’offshore, al largo del Lido, un’ipotesi che prevede chissà quanti anni per essere realizzata.
Chi ha detto che sia al Lido? In questi anni di progetti ne ho visti tanti, in punti diversi. Noi ci siamo espressi negativamente sul progetto Duferco-De Piccoli, perché pericoloso, con problemi di sicurezza, in un punto dove ci sono forti correnti. Aspettiamo il concorso di idee voluto dal governo Draghi. Solo quando vedremo le proposte, potremo valutarle.

Ma lei non crede che sia uno scempio far entrare le Grandi Navi in un ambiente fragile come l’ecosistema veneziano?
La quadratura perfetta non c’è e noi siamo delusi dall’assenza di proposte da parte della politica. Ma crediamo sia possibile entrare in Laguna in sicurezza.