Diritti

L’aggressione della coppia gay a Palermo riapre il dibattito sull’omotransfobia. Pure la fondazione Falcone chiede: “Subito ddl Zan”

Dopo i fatti del capoluogo siciliano, esponenti del Pd, del Movimento 5 stelle e d'Italia viva chiedono di dare il via libera in tempi brevi alla norma che estende la punibilità della  discriminazione razziale etnica e religiosa anche a motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Contraria Forza Italia, che però si spacca

L’aggressione a una coppia gay a Palermo, riapre il dibattito sull’omotransfobia e sulla necessità di approvare il disegno di legge Zan. Esponenti del Pd, del Movimento 5 stelle e d’Italia viva chiedono di dare il via libera in tempi brevi alla norma che estende la punibilità della discriminazione razziale etnica e religiosa anche a motivi “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.

Una richiesta alla quale si unisce anche Leoluca Orlando, sindaco del capoluogo siciliano, che definisce l’aggressione “un atto vile che nulla ha a che vedere con il cambiamento culturale di una città che promuove, giorno dopo giorno, i diritti della persona. Questo episodio criminale ribadisce inoltre l’importanza e l’urgenza dell’approvazione del ddl Zan. La politica non può più perdere tempo”. Un’istanza alla quale si unisce Maria Falcone, sorella del giudice assassinato da Cosa nostra e presidente della Fondazione che porta il suo nome. “La vergognosa aggressione subita ieri a Palermo da due giovani turisti gay – dice è indegna. Questo episodio appare ancora più grave per la giovane età degli aggressori, evidentemente influenzati da una sottocultura di pregiudizi e di odio veicolata soprattutto dalla rete e che nulla ha a che fare con la libertà di pensiero. Occorrerà intensificare gli sforzi, a cominciare dalle scuole, per fermare questa deriva, ma da subito bisogna sancire che per ogni genere di discriminazione e per gli incitamenti all’odio e alla violenza non ci può essere alcuna tolleranza. L’approvazione del ddl Zan non è più rinviabile“.

A livello politico, chiede l’approvazione della norma Davide Faraone, capogruppo d’Italia viva al Senato che è proprio di Palermo, il capogruppo alla Camera dei 5 stelle Davide Crippa, la senatrice del Pd Monica Cirinnà. Sul fronte opposto resta il muro del centrodestra, con Forza Italia che ancora una volta si spacca. Roberto Occhiuto, capogruppo dei berlusconiani alla Camera, dice che “il ddl Zan non è la soluzione a questi problemi: è un provvedimento sbagliato e limita in modo punitivo alcune libertà. Vogliamo davvero accelerare e avere una norma in pochissimo tempo? Bene, se è necessario e urgente intervenire, allora tasformiamo il disegno di legge del centrodestra, la proposta meno divisiva, in emendamento e inseriamolo, con l’accordo di tutti i gruppi, in uno dei decreti in conversione in Parlamento”. Contrario a Occhiuto è però Elio Vito, deputato che alla Camera ha già votato a favore del ddl: “A me spiace davvero dover polemizzare con il mio capogruppo, ma la cosiddetta proposta del centrodestra presentata al Senato contro l’omofobia, è completamente sbagliata. Indebolisce la legge Mancino, non risolve i problemi posti da sentenze della Corte di Cassazione e dalla Consulta sulla necessità di definire l’identità di genere e non prevede nemmeno di istituire la Giornata nazionale contro l’omofobia (già celebrata a livello internazionale) che invece episodi come quello di Palermo mostrano essere necessaria”.

L’aggressione dei due ragazzi gay è avvenuta nella serata di sabato: uno di loro, 29enne, è stato colpito da diversi pugni e portato al pronto soccorso con una frattura al naso e diverse ecchimosi al volto. Ha una prognosi di 25 giorni. Secondo quanto riferito dalla coppia, gli aggressori – tutti minorenni, tra cui due ragazze – li hanno circondati nei pressi di via Maqueda, nel centro storico della città, insultandoli e poi attaccandoli con un lancio di bottiglie perché camminavano mano nella mano. I due giovani, di Torino, erano in vacanza nel capoluogo siciliano e al momento dei fatti passeggiavano con due amici alla ricerca di un bed and breakfast