Lavoro & Precari

Lavoratori dello spettacolo, nell’anno del Covid solo 260mila hanno avuto almeno una giornata retribuita: quasi 70mila in meno

I dati dell'Osservatorio Inps: la retribuzione media annua è stata di soli 10.492 euro e le giornate pagate solo 91. Secondo l'istituto, il settore "è sicuramente tra quelli che più hanno scontato gli effetti della pandemia". I più colpiti sono stati conduttori e animatori, con una diminuzione di oltre il 40%

Quasi 70.000 lavoratori dello spettacolo in meno in un anno. Stando a quanto riporta l’Osservatorio Inps, nel 2020 il numero di lavoratori dello spettacolo con almeno una giornata retribuita è stati pari a 261.799, il 21% in meno rispetto all’anno prima. E quelli che hanno lavorato hanno avuto una retribuzione media annua di 10.492 euro e un numero medio annuo di 91 giornate pagate.

Secondo l’istituto, il settore “è sicuramente tra quelli che più hanno scontato gli effetti della pandemia da Covid-19″. Inoltre, dal rapporto risultano più contenuti gli effetti sul numero medio di giornate retribuite e sulla retribuzione media annua, con dei cali rispettivamente dell’8,6% e 1,8%. “Ciò attesta che la difficilissima congiuntura ha provocato in primo luogo una forte selezione – si legge – con una quota elevata di personale escluso dall’occupazione e, in secondo luogo, la contrazione di giornate e retribuzioni di chi comunque ha potuto, pur con tutte le note limitazioni, lavorare”.

Dal punto di vista dei singoli gruppi professionali, emerge che i più colpiti sono stati conduttori e animatori, con una diminuzione nel numero di oltre il 40% tra il 2019 e il 2020. Dopo di loro, il settore musicale in genere, a partire dagli orchestrali e dai musicisti, che hanno fatto registrare una diminuzione superiore al 30% dei lavoratori. Particolarmente colpito poi il gruppo dei lavoratori autonomi esercenti, per i quali la retribuzione media nel 2020 si è quasi dimezzata rispetto all’anno precedente.