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Regno Unito, stop alla detenzione dei cittadini Ue fermati alla frontiera: nuove linee guida “soft” dal ministero dell’Interno

Dopo le polemiche scoppiate per il caso di una trentina di giovani europei trattenuti in centri di reclusione per migranti, l'Home Office ha fatto un passo indietro. Prevista l'introduzione di un "ingresso su cauzione" per i casi sospetti

I cittadini Ue fermati alla frontiera con la Gran Bretagna perché senza i documenti validi per l’ingresso, introdotti dalle nuove regole sull’immigrazione del dopo Brexit, non saranno più detenuti nei centri di raccolta e di reclusione per migranti. Dopo le polemiche nate negli ultimi giorni per il caso di alcuni cittadini europei, circa una trentina tra italiani, tedeschi, greci, rumeni e spagnoli, soprattutto giovani, trattenuti per aver cercato di entrare nel Paese senza visto, il ministero dell’Interno, come riporta il Guardian, ha deciso di introdurre nuove linee guida più “soft”.

Le linee guida aggiornate sono state diffuse dall’Home Office, il ministero dell’Interno britannico, appunto. Per i casi come quelli denunciati nei giorni scorsi dai media, viene introdotta la possibilità di un “ingresso su cauzione”, evitando così la detenzione. Di fatto, chi dispone di un domicilio dove stare, ospite di amici o di familiari, può rimanervi fino al primo volo disponibile per il ritorno alla destinazione d’origine. “Mentre i viaggi internazionali sono limitati a causa della pandemia da Covid, abbiamo deciso di aggiornare le nostre linee guida per chiarire che ai cittadini stranieri in attesa di rimpatrio, inclusi quelli dell’Ue, cui sia stato rifiutato l’ingresso debba essere garantito il diritto d’immigrazione temporaneo su cauzione, laddove appropriato”, ha detto una portavoce dell’Home Office. Il ministero ha però ribadito che “la libertà di movimento” automatica con i 27 Paesi membri dell’Unione, “è finita” dal primo gennaio e che i cittadini dell’Ue “possono sì entrare nel Regno Unito, ma se vogliono venire per lavorare o studiare devono sottoporsi alle nuove regole”.

Fino al 1° gennaio 2021 chiunque poteva entrare nel Regno Unito e poi cercare un lavoro, essendo parte dell’Ue. Ma le regole ora prevedono una verifica delle condizioni “prima di partire”: chi vuole entrare nel Paese deve varcare le frontiere con un lavoro già in tasca, trovato quindi “da casa”. Gli europei possono comunque entrare nel Regno Unito per turismo e rimanere per 90 giorni al massimo, ma la polizia di frontiera ha comunque il diritto di respingerli se ci sono dubbi circa la loro intenzione di lavorare durante il loro soggiorno.