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Russia, sparatoria in una scuola a Kazan: 11 morti. Un solo assalitore: è 19enne arrestato

Il ragazzo è entrato nell'edificio e ha aperto il fuoco contro studenti e insegnanti: oltre alle vittime anche 21 feriti ricoverati in ospedale. Il governatore del Tatarstan smentisce che l'autore avesse un complice, come emerso inizialmente. Il presidente russo Putin ha chiesto una stretta sulle armi

È entrato nella scuola e ha aperto il fuoco contro gli studenti e gli insegnanti: 11 persone sono morte questa mattina nella sparatoria avvenuta in un istituto di Kazan, città russa 700 chilometri a est di Mosca sulle rive del Volga. L’assalitore, 19 anni, è stato arrestato dalla polizia. In precedenza i media russi avevano riferito di un secondo assalitore ucciso dalla polizia, ma il governatore della regione russa del Tatarstan in cui si trova Kazan, Rustam Minnikhanov, ha spiegato che l’attacco è stato opera di una sola persona: “Il terrorista è stato arrestato, ha 19 anni. Un’arma da fuoco è registrata a suo nome. Non sono stati accertati altri complici, un’indagine è in corso”. Secondo le autorità sanitarie del Tatarstan, ci sono 21 feriti ricoverati in ospedale a seguito dell’attacco, fra cui 18 bambini, sei dei quali in terapia intensiva.

Le informazioni al momento disponibili sono confuse e a tratti contraddittorie. Sempre stando a Minnikhanov l’autore della strage sarebbe uno solo e avrebbe agito secondo la logica del “lupo solitario“. Ma i media hanno riferito di un secondo assalitore, prima bloccato all’ultimo piano dell’edificio e poi “neutralizzato” – ovvero ucciso – dalle forze dell’ordine. Anche il Comitato nazionale antiterrorismo (CNA) ha riferito di “sette scolari morti” in seguito all’attacco alla scuola di Kazan. Per il Comune, invece, i morti sarebbero “otto”, riportando tra le vittime anche una maestra di prima elementare, a quanto pare freddata davanti ai suoi alunni. Le forze di polizie invece riferiscono di 11 morti e di una trentina di feriti.

Ad aggiungere particolari drammatici sono poi i molti testimoni oculari. Dilyara Samigullina, che stava passando davanti all’edificio scolastico al momento della sparatoria, ha detto alla Tass di aver visto “diversi ragazzi” saltare giù dal terzo piano (che in Italia equivale al secondo, ndr) per sfuggire evidentemente al loro carnefice. Novaya Gazeta scrive che due di loro sarebbero morti proprio in seguito a questo gesto. Un altro testimone – citato da Kommersant – ha poi riferito di aver udito “un’esplosione” in concomitanza con la sparatoria. Minnikhanov ha descritto l’accaduto come una “sciagura” per il Tatarstan e tutta la Russia.

Vladimir Putin ha espresso le sue “profonde condoglianze” ai genitori delle vittime e ha disposto un giro di vite nell’uso delle armi da parte dei civili (il 19enne autore della strage pare che abbia ricevuto l’arma, registrata a suo nome, verso fine aprile). Alcuni osservatori hanno notato come le restrizioni erano già state ordinate da Putin dopo una tragedia analoga in uno scuola di Kerch, in Crimea, nell’ottobre del 2018.