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Il razzo cinese precipitato nell’Oceano Indiano vicino alle Maldive: nessun frammento caduto sull’Italia

La maggior parte del razzo si è distrutta a durante il rientro, ma alcune parti sono atterrate in una posizione diversa da quelle ipotizzate inizialmente, come il Nord Atlantico o il bacino del Mediterraneo. Non si registrano danni a persone o cose

Alla fine è caduto in mezzo all’Oceano Indiano, vicino alle Maldive, lontano da zone abitate e senza provocare alcun danno a persone o cose. Il razzo cinese Lunga Marcia 5B che per giorni ha tenuto in apprensione non solo i cittadini italiani ed europei, oltre agli esperti, ha percorso una traiettoria diversa da quella inizialmente prospettata. Le stime indicavano infatti il Nord Atlantico come probabile punto di rientro, poi il bacino del Mediterraneo e l’ipotesi per ora più accreditata è che il rientro possa essere avvenuto sopra l’Oceano Indiano. La maggior parte del segmento centrale del razzo si è disintegrato prendendo fuoco già alle prime luci di domenica. A dare la notizia è stato l’ufficio per il volo umano dell’agenzia spaziale cinese Cnsa e confermata anche dai dati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad).

La maggior parte del razzo si è distrutta durante il rientro, ma alcune parti sono atterrate in una posizione tra 72,47°Est e 2,65 °Nord. Esclusa, quindi, la caduta di uno o più frammenti sul territorio italiano, come reso noto dal tavolo tecnico del Dipartimento della protezione civile nella prima mattinata di domenica: “Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) al tavolo tecnico che ha seguito il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore spaziale cinese ‘Lunga marcia 5B’ è possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, in accordo con Asi e con gli altri partecipanti al tavolo, ha pertanto dichiarato concluse le attività operative, chiudendo il Comitato Operativo che era attivo in stretta reperibilità e ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, i partecipanti al tavolo tecnico e le regioni direttamente interessate per l’impegno e l’attenzione profusi in questi giorni”.

Il segmento principale del veicolo Long March-5b è stato utilizzato per lanciare il mese scorso il primo modulo della nuova stazione spaziale cinese. Con le sue 18 tonnellate è uno razzi più grandi degli ultimi decenni con un ritorno incontrollato nell’atmosfera.