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’O Zulù dei 99 Posse: “Pesavo 130 chili, ne ho persi 40. Avevo scelto l’autodistruzione con la droga, mi ha salvato mia moglie”

Il gruppo musicale, celebre negli anni Novanta, è pronto a tornare sulla scena musicale - dopo anni di silenzio -con il nuovo brano "Comanda la gang": “La nostra rivoluzione è accaduta tra l’89 e il 95, con gli sconquassi che ha comportato la caduta del muro”, racconta 'O Zulù

“Cinque o sei anni fa pesavo 130 chili, ne ho persi più di 40. Mi alimento con più saggezza, faccio un po’ di corsa quando posso. Ho messo in ordine un po’ di cose per avere uno stile di vita migliore”. ’O Zulù, all’anagrafe Luca Persico, si racconta a cuore aperto in un’intervista al Corriere della Sera in cui celebra i trent’anni di carriera dei 99 Posse, annunciando le novità in arrivo nel 2021. Il gruppo musicale, celebre negli anni Novanta, è pronto a tornare sulla scena musicale – dopo anni di silenzio -con il nuovo brano “Comanda la gang“: “La nostra rivoluzione è accaduta tra l’89 e il 95, con gli sconquassi che ha comportato la caduta del muro”, racconta ‘O Zulù.

“C’è poco da salvare. Predichiamo da 30 anni l’urgenza di cambiare modello di sviluppo, partendo dal benessere delle persone. Siamo stati osteggiati da tutti quelli che stanno al governo, spesso in maniera forte, con il carcere e le denunce. E intanto si sono susseguiti in varie formazioni fantasiose tutti quelli che oggi ci ritroviamo. Com’è possibile che ci salvino visto che sono i responsabili della situazione attuale?”

E alla domanda “qualcuno ha raccolto la vostra eredità?”, il leader dei 99 Posse replica: “Nel mainstream non credo, ma quel che abbiamo costruito è più vivo che mai. Sono molto soddisfatto del cinquantenne che sono. Quando avevo 20 anni arrivare ai 50 mi pareva fantascienza”, racconta Luca Persico che in questi anni ha dovuto lottare contro le sue dipendenze. ″È una cosa passata, tanto che ho smesso di contare gli anni. Mia moglie Stefania è stata il motore. Io non ci ero cascato: avevo scelto l’autodistruzione e l’avevo scelta anche con una certa lucidità. Lei mi ha dato il bisogno di scegliere l’opposto”.

E spiega come l’esperienza personale non ha affatto influito sul suo approccio anti-proibizionista: “Anzi si è rafforzato. Non ho mai detto che quello delle droghe sia un finto problema, ma il proibizionismo non lo risolve, anzi lo aggrava. Va risolto in altra maniera. Altrimenti si danno solo soldi ai narcos”. Infine, Luca Persico racconta come suo figlio “mi ha fatto sentire alcune cose che per pregiudizio non avrei mai ascoltato, come Sfera Ebbasta o Capo Plaza. Mi aiuta a smussare la mia rigida ideologia”.