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Barbara Alberti: “Ho fatto il vaccino, sto come un fiore, è stato meraviglioso. Prima sei un miserabile…”

"Quando sono uscita, ho fatto a piedi un’ora, con un’energia in corpo da pazza: il vaccino è stato un esorcismo", ha raccontato la scrittrice al Corriere della Sera

“Sto come un fiore, è stato meraviglioso”. Parole di Barbara Alberti che a 78 anni sul Corriere della Sera racconta a Candida Morvillo l’esperienza di essersi vaccinata contro il covid: “Quando sono uscita, ho fatto a piedi un’ora, con un’energia in corpo da pazza: il vaccino è stato un esorcismo. Una cosa che, prima, ti senti un miserabile, non sai che fine farai, e poi fai il vaccino, ti hanno battezzata, sei grata. Sei fra i salvati, anche se è un’illusione, ma chi se ne frega: io vivo di illusioni”. Dritta al punto, Alberti, che sa come usare le parole e si definisce una “clandestina” della vita: “… A 24 anni, un amico mi fa: come sei invecchiata. Da quel momento, ho progettato il suicidio a 28 anni, poi l’ho spostato a 38. Poi, ho scritto un libro apotropaico che si chiamava Delirio e che è la storia di due ragazzi in collegio dove, a metà, si scopre che hanno 80 anni. È stato il mio esorcismo contro la vecchiaia: dopo, non ne ho avuto più paura, ero come risanata”. Dal ritrovato rapporto con l’invecchiare, all’educazione dei figli, fino alla convivenza con il marito, Amedeo Pagani: “Siamo come due gentiluomini che dividono una casa. A un certo punto, ci siamo separati ma non abbiamo mai visto un avvocato: abbiamo fatto le cose all’onesta, era padrone di venire quando gli girava. Le pare di dover dire ai figli: puoi vedere papà giovedì? E poi, è tornato, come un parente”. Alberti che per anni ha risposto agli italiani con una ‘posta del cuore’ non ha dubbi: “Fanno di tutto per essere infelici, per ostacolarsi e non seguire se stessi. Tre quarti del dolore amoroso è colpevole“.