Politica

25 aprile, Mattarella: “Ora più che mai serve rimanere uniti in uno sforzo congiunto per uscire dalla crisi creata dalla pandemia”

Nel suo messaggio alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il Capo dello Stato ha colto l'occasione per esortare, ancora una volta, all'unità, recuperando quei valori che aiutarono l'Italia a rialzarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale

“Ora più che mai è necessario rimanere uniti in uno sforzo congiunto che ci permetta di rendere sempre più forti e riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del nostro vivere civile, quel filo conduttore che, dal Risorgimento alla Resistenza, ha portato alla rinascita dell’Italia”. È questo il monito che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia nel 76° anniversario della Liberazione. Nel suo messaggio alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il Capo dello Stato ha colto l’occasione per esortare, ancora una volta, all’unità, recuperando quei valori che aiutarono l’Italia a rialzarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale.

“Rinascita, unità, coesione, riconciliazione nella nuova Costituzione Repubblicana, furono i sentimenti che guidarono la ricostruzione nel dopoguerra e che ci guidano oggi verso il superamento della crisi determinata dalla pandemia che, oltre a colpirci con la perdita di tanti affetti, mette a dura prova la vita economica e sociale del Paese. Ora più che mai è necessario – sottolinea Mattarella – rimanere uniti in uno sforzo congiunto che ci permetta di rendere sempre più forti e riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del nostro vivere civile, quel filo conduttore che, dal Risorgimento alla Resistenza, ha portato alla rinascita dell’Italia.

“Il difficile momento che stiamo vivendo – prosegue ancora il Capo dello Stato nel suo messaggio – limita le modalità di celebrazione ma desidero con uguale intensità, in questo 25 aprile, Festa della libertà di tutti gli italiani, ricordare il sacrificio di migliaia di connazionali che hanno lottato nelle fila della Resistenza e combattuto nelle truppe del Corpo Italiano di Liberazione, di quanti furono deportati, internati, sterminati nei campi di concentramento e delle donne e degli uomini di ogni ceto ed estrazione che non hanno fatto mancare il loro sostegno, pagando spesso duramente la loro scelta”.

“Nell’onorare il ricordo di quanti sono stati protagonisti della conquista della libertà e della democrazia, rivolgo ai rappresentanti delle Forze Armate, delle Associazioni Combattentistiche, d’Arma e partigiane, il saluto di tutti gli italiani, riconoscenti per l’instancabile opera volta a mantenere vivi gli ideali di abnegazione, spirito di sacrificio e democrazia simboleggiati dal tricolore. Viva la Liberazione, viva la Repubblica“, conclude.