Cronaca

Sardegna, blitz della Guardia di Finanza interrompe banchetto in hotel termale: fermati in 20 tra cui alcuni politici locali

Bagarre in Regione sulla vicenda dalla quale stanno prendendo le distanze sia gli esponenti dell'opposizione che quelli della maggioranza

Venti persone sorprese a tavola in violazione delle normative anti covid e altrettante probabilmente sono riuscite a non farsi vedere. È accaduto nei giorni scorsi in un albergo termale di Sardara, nella Sardegna del sud, dove un banchetto è stato interrotto da un blitz dei militari della Guardia di finanza della Tenenza di Sanluri che, entrati nel ristorante dell’hotel, hanno sorpreso numerose persone – secondo indiscrezioni addirittura una quarantina, tra cui esponenti politici locali – mentre pranzavano.

L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe innescato un fuggi fuggi generale: 19 le persone sorprese ancora a tavola nonostante le limitazioni imposte dalla zona arancione. Si sarebbero giustificati dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro, ma l’hotel è sì regolarmente aperto, tuttavia non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni. La Guardia di finanza ha avviato tutte le verifiche, per i fermati scatteranno le multe per aver violato le norme entrate in vigore per frenare la diffusione del Covid 19, analoga multa è scattata per il titolare della struttura.

Sul caso intanto è montata la polemica politica. Non ci sono conferme su chi avrebbe partecipato al banchetto, in tanti negano, ma sia i 5 Stelle che i Progressisti hanno preso posizione criticando quanto successo. “Sarebbe una vergogna per l’intera isola, inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell’ultimo anno”, attacca il gruppo dei Progressisti che presenterà un’interrogazione e “pretenderà che già nella giornata di martedì in Consiglio venga chiarito ogni minimo dubbio su questa vicenda indecorosa”.

Anche la consigliera regionale del M5s Desirè Manca, appreso dell’indagine condotta dalle Fiamme Gialle, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio per chiedere al presidente Solinas “se sia a conoscenza della ragione del pranzo, dei nomi dei partecipanti, e se non ritenga utile manifestare una netta presa di distanza stigmatizzando e ove possibile sanzionando le violazioni”.

La Lega, partito di maggioranza, prende le distanze: “In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l’isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole sia proprio chi dovrebbe dare il buon esempio”, afferma il capogruppo Dario Giagoni.