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Gianni Morandi dimesso dall’ospedale dopo un mese di ricovero per le ustioni: “Adesso riabilitazione per recuperare l’uso della mano destra”

Il cantante 76enne era stato ricoverato nella struttura romagnola dopo essersi ustionato a mani e gambe, l’11 marzo scorso, a causa di un incidente mentre lavorava i suoi terreni in campagna, a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna

Gianni Morandi è stato dimesso dal Centro grandi ustionati dell’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena dove era stato ricoverato a seguito dell’incidente avuto mentre lavorava nei suoi terreni a San Lazzaro di Savena (Bologna). A confermarlo è l’Azienda Usl Romagna, che ha fatto sapere anche che le sue condizioni sono buone. “Dopo 27 giorni al Centro grandi ustionati dell’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena, finalmente torno a casa. Voglio ringraziare ancora questo magnifico gruppo di medici, infermieri e operatori sanitari, guidati dal dottor Davide Melandri, che mi hanno assistito e curato per il grave incidente”, ha scritto Morandi su Facebook iniziando il post con la data di oggi, a poche ore dalle sue dimissioni dalla struttura romagnola, in cui era ricoverato dall’11 marzo scorso.”Da oggi -conclude il cantante 76enne – dovrò fare molta riabilitazione per recuperare totalmente l’uso della mano destra ma il peggio è passato. Evviva, grazie a tutti”.

Il cantante 76enne era stato ricoverato nella struttura romagnola dopo essersi ustionato a mani e gambe, l’11 marzo scorso, a causa di un incidente mentre lavorava i suoi terreni in campagna, a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. L’artista, cadendo sulle fiamme, si era riparato dal fuoco con le mani che, infatti, hanno riportato le lesioni più serie. Dopo aver chiamato i soccorsi, era stato trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna e dopo alcune valutazioni sanitarie è stato trasferito nel reparto di Cesena, dove è rimasto per poco meno di un mese e dove non è mai stato in pericolo di vita. Il 21 marzo scorso, Morandi si era mostrato in un video girato dalla moglie Anna Dan, mentre passeggiava nei corridoi del reparto e si definiva “un ragazzo fortunato”.