Attualità

Vittorio Sgarbi su tutte le furie: “A Draghi non gliene frega niente del mio cancro e dei problemi cardiaci, gli frega solo del Covid”

È un Vittorio Sgarbi furioso ma anche lucidissimo, quello che risponde alle domande del Corriere della Sera dopo il suo sorprendente e criticatissimo intervento a Montecitorio

“Non gliene frega niente del cancro e dei problemi cardiaci, gli frega solo del Covid”. È un Vittorio Sgarbi furioso ma anche lucidissimo, quello che risponde alle domande del Corriere della Sera dopo il suo sorprendente e criticatissimo intervento a Montecitorio. Il critico d’arte ha infatti rivelato durante una seduta alla Camera di aver scoperto di essere stato affetto da coronavirus a dicembre in maniera asintomatica, ma soprattutto di avere il cancro. Per questo ha portato un certificato medico alla presidenza di Montecitorio dove è richiesto di non indossare la mascherina, e nel dirlo in pubblico Sgarbi si è proprio tolto la mascherina tra sconcertanti boati di disapprovazione dei colleghi parlamentari.

L’ho detto a Draghi – ha spiegato Sgarbi al Corriere – ho avuto una malattia cardiaca, una cancerogena e ho già fatto il Covid perché indossare la mascherina che mi fa male alla respirazione?”. Il critico d’arte, candidato anche a sindaco di Roma, continua ricordando di non aver ricevuto risposte: “Non gliene frega del cancro o di problemi cardiaci, solo del Covid, che è meno letale del cancro ai polmoni per il fumo. In Parlamento siamo di fronte a un paradosso logico: prescrizioni rigidissime per una malattia non letale per più del 90% delle persone che la contraggono, ma se ne hai un’altra, come il cancro o cardiopatie, non frega niente a nessuno. Molti hanno avuto il Covid: Zingaretti, Gelmini, Lotti… e siamo ancora in quest’aula che sembra un teatro; solo che i teatri e i musei sono chiusi, le mostre sbarrate mentre quest’Aula è aperta e senza sanificatori”.

Sgarbi ha spiegato di aver scoperto per caso sia la positività al virus datata tre mesi fa che il cancro dopo un esame del sangue di routine. Parla di “ingrossamento della prostata”, di una prossima cura di radioterapia al Sant’Orsola di Bologna e dell’assunzione di pesanti farmaci per prepararsi alla radio. “Oggi questa mia malattia sembra di serie B, meno importante della mitologia intorno alla pandemia. In aula mi fanno tenere la mascherina, che fa male alla mia malattia e non serve per combattere il Covid, che io non posso più avere perché l’ho già fatto. Un paradosso”.