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Niger, attacco jihadista in tre villaggi nella regione di Tahoua: 137 morti. E’ il peggior attentato nella storia del Paese

Uomini armati sono arrivati in moto e hanno attaccato i villaggi vicino al confine con il Mali, sparando "a tutto ciò che si muoveva", ha testimoniato un funzionario locale

Tre attacchi armati hanno sconvolto il Niger, la nazione più povera del mondo secondo le classifiche di sviluppo delle Nazioni Unite ora è costretta a combattere al suo interno anche con le scorribande jihadiste in arrivo dal Mali e dalla Nigeria. Nelle scorse ore sono stati assaltati tre villaggi nella regione di Tahoua, il bilancio al momento è di 137 morti. A darne notizia il governo locale, che in una nota ha evidenziato come il numero di vittime fa di questi attacchi il peggiore massacro di matrice jihadista mai commesso in Niger. Uomini armati sono arrivati in moto, hanno attaccato i villaggi vicino al confine con il Mali, sparando “a tutto ciò che si muoveva”, ha detto un funzionario locale. Il portavoce del governo Zakaria Abdourahamane ha commentato così gli attentati: “Trattando sistematicamente le popolazioni civili come obiettivi, questi banditi armati sono andati un passo avanti verso l’orrore e la brutalità”.

In queste ore la Corte costituzionale ha intanto confermato Mohamed Bazoum presidente del Niger, l’insediamento si terrà il prossimo 2 aprile. Il leader del Partito nigerino per la democrazia e il socialismo, Pnds, ha vinto con 55,66% dei consensi, contro il 44,34% per il suo oppositore Mahamane Ousmane del Rdr-Tchanji.