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Ornella Muti evita il carcere pagando a rate il Teatro Verdi: non si presentò in scena per cenare con Putin

Che l'attrice dovesse risarcire l'istituzione culturale friulana era noto da quando due anni fa venne condannata definitivamente (ricorso respinto dalla Cassazione) a 6 mesi di reclusione e 500 euro di multa per tentata truffa aggravata e falso. Ma non era nota la rateazione del debito

TRIESTE – Per evitare il carcere, Ornella Muti sta pagando a rate il risarcimento che deve onorare con il Teatro Verdi di Pordenone. Che l’attrice dovesse risarcire l’istituzione culturale friulana era noto da quando due anni fa venne condannata definitivamente (ricorso respinto dalla Cassazione) a 6 mesi di reclusione e 500 euro di multa per tentata truffa aggravata e falso. Ma non era nota la rateazione del debito, 1.000 euro mensili, per far fronte a una spesa che evidentemente non ritiene di sostenere in un’unica soluzione. La circostanza è emersa durante un’udienza in Corte d’Appello a Trieste di verifica dell’esecuzione della pena. “Siamo stati noi ad attivarci – spiegano gli avvocati Antonio e Bruno Malattia – perché la Cassazione, restituendo il fascicolo alla Corte d’Appello, aveva nominato quei magistrati giudici dell’esecuzione. Ma ci siamo accorti che il fascicolo giaceva, quasi dimenticato, e così abbiamo chiesto l’udienza”. A quel punto, più di un anno fa, il meccanismo si è messo in moto. Ci sono stati i contatti con la difesa della Muti ed è stato raggiunto l’accordo per rateizzare il risarcimento, che così è cresciuto da 30 mila (di sola provvisionale) a 36 mila euro. L’attrice deve pagare perché i giudici hanno subordinato l’applicazione della sospensione condizionale, che le evita di finire in carcere, al versamento della somma.

Tutto nasce dallo spettacolo che l’attrice aveva annullato nel dicembre 2010 al Teatro Verdi. Esibì un certificato medico di malattia, e per questo è stata imputata anche di falso per aver indotto in errore il medico che attestò l’indisponibilità a recitare. La vera ragione, secondo quanto ha accertato il processo, è che la Muti preferì andare a San Pietroburgo, a cena da Vladimir Putin, presente anche Kevin Costner. La tempistica della prenotazione del volo (partito da Ronchi dei Legionari) lo aveva dimostrato. Perché risaliva all’1 dicembre di quell’anno, mentre gli spettacoli erano previsti per il 10, 11 e 12 dicembre. L’attrice inviò il certificato medico quando stava già per raggiungere la Russia.

Gli avvocati Malattia hanno chiesto il rinvio ad un’altra udienza, per tenere sotto controllo l’evoluzione dei pagamenti. “Al momento, fatta eccezione per una mensilità che è saltata, sono stati ricevuti. Alla prossima udienza i giudici verificheranno se ci saranno ancora le condizioni per mantenere la sospensione della pena. Il fatto che la Corte abbia accolto la richiesta di verifica è una notizia confortante per il teatro che rappresentiamo. Il rischio di finire in carcere rimane pendente finché la signora Muti non avrà onorato il proprio debito con il teatro e con la giustizia”. Il difensore, avvocato Luca Gastini, ha ribattuto che ci sono 5 anni di tempo dal passaggio in giudicato per rispettare i termini del risarcimento. Come dire che l’attrice può completare la rateizzazione entro il 2024.

“In realtà i danni per il teatro sarebbero superiori alla provvisionale di 30 mila euro, ma Ornella Muti risulta nullatenente e non possiede beni pignorabili. – conclude l’avvocato Antonio Malattia – Iniziative ulteriori rischierebbero di risolversi in un nulla di fatto”.