Cronaca

Coronavirus, Brusaferro: “Casi in crescita, ma cala l’incidenza negli over 80. Primo effetto positivo dei vaccini”

Il presidente dell'Iss avverte che siamo in una "posizione abbastanza favorevole rispetto all’incidenza di altri paesi, ma l’epidemia è soggetta ad ondate e quindi bisogna sempre avere grande attenzione". Locatelli del Css cerca di tranquillizzare i genitori sui contagi tra i bambini: "C'è un incremento dei casi, ma non un peggioramento dei quadri clinici". Anzi, rispetto alla primavera scorsa i sintomi di chi si ammala sono "meno severi"

La vaccinazione contro il coronavirus comincia a mostrare i primi effetti. “Nella fascia della popolazione over 80 – ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro in conferenza stampa – c’è una decrescita dei casi legata alla campagna vaccinale. Nell’ultima settimana la forbice si sta aprendo ed è un primo segnale importante“. Allo stesso tempo, però, si osserva una “leggera ricrescita” dei casi Covid a livello nazionale, dovuta soprattutto a un incremento “nelle fasce più giovani“. “Siamo in una posizione abbastanza favorevole rispetto all’incidenza di altri paesi, ma l’epidemia è soggetta ad ondate e quindi bisogna sempre avere grande attenzione“, ha avvertito Brusaferro. Specie di fronte ai numeri dell’ultimo monitoraggio della cabina di regia, che hanno portato il ministero della Salute a spostare Campania, Molise ed Emilia Romagna in zona arancione. “Sono ormai poche le regioni a rischio basso, l’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio sfiora 1″, ha aggiunto il presidente dell’Iss. “Tutto ciò ci mostra come lo scenario apparentemente stabile è in realtà in scivolamento verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti“. Come quella inglese, che “nella migliore delle stime ha una maggiore trasmissibilità del 39%“.

A questo proposito arriva la sollecitazione di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, a prendere misure più severe per contrastarle. “Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana. Quindi all’interno delle regioni vanno fatte delle zone rosse“, ha spiegato. “La britannica è più diffusa e diventerà dominante, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre“. L’obiettivo è anche quello di proteggere la campagna di vaccinazione di massa, su cui il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, registra un’accelerazione. “Siamo arrivati a 3,3 milioni di dosi di vaccino somministrate. Da lunedì a giovedì abbiamo incrementato le dosi”, ha spiegato, fino alle 82mila in un giorno effettuate ieri. Locatelli cerca poi di tranquillizzare i tanti genitori allarmati dalle notizie sull’aumento dei casi tra i bambini. “Nella popolazione pediatrica c’è un certo incremento nel numero dei casi”, ammette, “ma per evitare allarmismi bisogna dire che dati disponibili nella letteratura medica ci indicano come a fronte di un incremento dei pazienti pediatrici non c’è evidenza di un peggioramento dei quadri clinici“. Insomma, i bambini si contagiano di più ma si ammalano poco. “I dati dimostrano che rispetto alla primavera scorsa il quadro clinico dei bambini è addirittura meno severo“, conclude il presidente del Css.