Giustizia & Impunità

Intercettazioni, la procura di Napoli sospende l’uso dei trojan a una delle aziende fornitrici: “Grave disservizio”. Verifiche dell’Antimafia

Il procuratore Giovanni Melillo ha inibito il servizio alla Sio Spa, che da anni opera con le procure di tutta Italia. Nel provvedimento si legge che "in attesa dei necessari approfondimenti si reputa opportuno ed urgente sospendere l'affidamento di nuovi incarichi"

La Procura di Napoli ha sospeso l’uso dei Trojan ad una delle principali ditte di intercettazioni a causa di “un grave disservizio”. Si tratta della Sio spa, con sede a Cantù, che da anni opera in affidamento con le Procure dell’intera penisola, inibita da un ordine di servizio del procuratore Giovanni Melillo, per “nuovi incarichi di fornitura di prestazioni funzionali per lo svolgimento di attività di intercettazione telematica passiva ed attiva”. Anche la Direzione nazionale Antimafia, come si legge in una circolare firmata dall’aggiunto Giovanni Russo, sta effettuando un approfondimento sulle “ipotizzate criticità riconducibili alla società Sio spa” che se riscontrate “saranno comunicate” a tutte le procure con competenza distrettuale antimafia. Il procuratore Federico Cafiero de Raho inoltre ha invitato i Procuratori generali presso le Corti d’Appello, a “valutare l’opportunità di dare comunicazione del suo contenuto anche ai Procuratori della Repubblica non distrettuali”.

La Sio è uno dei partner più noti dei reparti speciali delle forze dell’ordine e si occupa delle microspie, dalla costruzione all’installazione nei luoghi più disparati, oltre a monitorare telefonate, mail, chat e segnali gps, in entrata e in uscita. Anche con l’uso dei cosiddetti Trojan. Nel provvedimento della Procura di Napoli si legge che “in attesa dei necessari approfondimenti – anche con riguardo ad ulteriori analoghi episodi critici riconducibili all’operare della Sio spa allo stato oggetto di preliminare verifica – si reputa opportuno ed urgente sospendere l’affidamento alla predetta Sio di nuovi incarichi per la fornitura di prestazioni funzionali allo svolgimento di attività di intercettazione telematica passiva ed attiva, sino al completamento delle attività di ricognizione ed analisi del rischio rivelatosi per la tenuta della garanzia di efficacia e segretezza delle investigazioni, oltre che per la compiuta protezione dei dati personali sensibili”.

Secondo fonti investigative, il “disservizio” indicato dal procuratore Melillo si riferisce ad un Trojan di proprietà di un’altra società, la Cy4gate. E noleggiato dalla Sio. “La nostra azienda ha un track record molto alto e siamo al fianco delle Procure e dello Stato”, spiega l’amministratore delegato di Cy4gate, Eugenio Santagata: “Tutta la nostra linea di prodotti ha elevati standard e quando si verificano casi di malfunzionamento insediamo sempre un team che lavora in collaborazione con Polizia giudiziaria e procure”.

Sio spa, contattata dal fattoquotidiano.it, fa sapere che il captatore è stato sospeso, mentre la Procura di Napoli, nella lettera firmata dal procuratore Melillo, scrive che la società di Cantù “non ha fornito motivazione in ordine alle rilevate, gravi criticità idonee a consentire di ritenerne superato il rischio di reiterazione“. La Procura campana è uno degli uffici giudiziari più attenti nel settore delle intercettazioni, da tempo in pm napoletani indagano sulle vulnerabilità del sistema.