Giustizia & Impunità

Studentesse violentate a Firenze, condannato a 4 anni e 6 mesi in appello uno dei due ex carabinieri

La sentenza riguarda Marco Camuffo, uno dei due militari accusati di aver violentato due studentesse americane nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 a Firenze, dopo averle incontrate fuori da una discoteca e riaccompagnate a casa con l’auto di servizio. L'altro militare, Pietro Costa, ha scelto il processo ordinario ed è stato condannato a sua volta in primo grado a 5 anni e 6 mesi il 20 febbraio scorso

Condannato in appello a 4 anni e 6 mesi di reclusione. È stata sostanzialmente confermata la sentenza di primo grado per l’ex carabiniere Marco Camuffo, uno dei due militari accusati di aver violentato due studentesse americane nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 a Firenze, dopo averle incontrate fuori da una discoteca e riaccompagnate a casa con l’auto di servizio. In primo grado Camuffo era infatti stato condannato in abbreviato a 4 anni e 8 mesi. La diminuzione di due mesi della pena è dovuta all’esclusione da parte dei giudici dell’aggravante della violazione dei doveri d’ufficio, reato per il quale Camuffo è già stato condannato dal tribunale militare. L’altro ex carabiniere accusato delle violenze, invece, Pietro Costa, ha scelto il processo con rito ordinario. È stato condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi il 20 febbraio scorso.

Secondo quanto denunciarono le due giovani – accuse che poi confermarono in un lunghissimo incidente probatorio, in modalità protetta – i due carabinieri, che le avevano incontrate in una discoteca accanto al piazzale Michelangelo, le accompagnarono a casa con l’auto di servizio e, arrivati in borgo Santi Apostoli, entrarono nel palazzo dove, approfittando dello stato di ubriachezza delle due giovani, ebbero un rapporto sessuale con loro. Camuffo e Costa, messi alle strette da elementi di prova quali il dna rinvenuto sugli abiti delle ragazze, ammisero di aver avuto rapporti sessuali, ma hanno sempre affermato che le studentesse fossero consenzienti. Per l’accusa, i due avrebbero agito abusando della qualità di carabinieri in servizio.