Politica

L’errore di Quarta Repubblica su Mattarella e Berlusconi. Interviene il portavoce del Quirinale, poi le scuse della trasmissione

In tanti sui social non si sono accorti dell'errore e hanno iniziato ad attaccare il presidente. A quel punto il portavoce del Quirinale, Giovanni Grasso, ha deciso di intervenire via Twitter. Mezz'ora dopo Porro ha fatto ammenda per "aver tirato in ballo indebitamente" l'attuale capo dello Stato

È servito l’intervento di Giovanni Grasso su Twitter, il portavoce del Quirinale, perché a Quarta Repubblica si accorgessero dell’errore. Durante l’ultima puntata del programma tv di Nicola Porro, in onda su Rete4, sui led sono comparse più volte le foto di Sergio Mattarella mentre gli ospiti stavano parlando di fatti con cui il capo dello Stato non c’entra affatto. A discutere con il giornalista c’erano Luca Palamara, espulso dalla magistratura dopo lo scandalo sulle nomine, e il direttore del Giornale Alessandro Sallusti: in studio si stava discutendo delle inchieste giudiziarie che travolsero Silvio Berlusconi durante il suo ultimo governo (2008-2011), quando è avvenuto il fattaccio. In quel periodo, infatti, Mattarella non era ancora stato eletto e al Quirinale c’era Giorgio Napolitano.

In tanti sui social non si sono accorti dell’errore e hanno iniziato ad attaccare il presidente. È a quel punto che Giovanni Grasso ha deciso di intervenire, rispondendo a un utente per sottolineare proprio che “durante il governo Berlusconi Mattarella non era stato ancora eletto al Quirinale”. In un altro tweet ha raccontato com’è andata: “Non era una foto, ma immagini continue del Presidente Mattarella in mezzo ai magistrati associate a discorsi su presunte trame contro il governo Berlusconi. Sallusti ripeteva: ‘Il Quirinale sapeva’. Slogan peraltro riportato in un tweet della trasmissione, poi cancellato”. Non appena la redazione del programma si è accorta dell’accaduto, circa una mezz’ora dopo, Porro è intervenuto in diretta, facendo ammenda per “aver tirato in ballo indebitamente” l’attuale inquilino del Colle. Poi sono arrivate anche le scuse via social: “Ribadiamo quanto già detto in onda”, si legge in un tweet di Quarta Repubblica. “Ogni riferimento al Quirinale nelle parole di Palamara e Sallusti non riguarda in alcun modo il Presidente Mattarella e il suo settenato. Ci scusiamo“.