Cronaca

Esselunga già raddoppia a Genova e intanto Toti boccia lo stop alle nuove domande per i centri commerciali chiesto dalla Lega

Dopo la prima, storica, apertura a Genova lo scorso dicembre, festeggiata dal presidente della Liguria, la cui campagna elettorale è stata finanziata con 50mila euro dal costruttore del supermercato, adesso si lavora a un altro cantiere in città. Lo scorso novembre, Toti ha fatto bocciare un ordine del giorno della Lega che chiedeva uno stop alle nuove domande per l’apertura di centri commerciali fino al 30 giugno 2021

“Un momento storico per la Liguria”, “abbiamo mantenuto la promessa”, “i mugugnoni si devono rassegnare”. È passato appena un mese da quando Giovanni Toti esultava per lo sbarco di Esselunga a Genova, con l’apertura del primo punto vendita nel quartiere residenziale di Albaro. Un traguardo a cui il colosso della famiglia Caprotti aspirava da ben 36 anni. Che adesso è già pronto a raddoppiare: come scrive Il Secolo XIX, nei giorni scorsi è comparso un nuovo cantiere sull’area di proprietà del marchio a San Benigno, zona direzionale a due passi dal terminal traghetti. Si tratta, spiegano dall’azienda, di “demolizioni di manufatti non utili” allo sviluppo della struttura, che avrà un’estensione di oltre 3mila metri quadri. Insomma, dopo decenni di embargo da un territorio presidiato dalle Coop – tanto da ispirare il fortunato libro Falce e carrello sulla guerra tra Esselunga e le amministrazioni di centrosinistra – sembra che il tabù ligure per i Caprotti sia definitivamente crollato. E forse non è un caso che entrambi i cantieri siano gestiti da Aep, impresa edile di Pavia specializzata nella costruzione di strutture Esselunga, che il 14 agosto scorso finanziava con 50mila euro – un record – la campagna elettorale del governatore.

Coincidenza, questa, notata in primo luogo dal Fatto, a cui nei giorni scorsi ha dedicato un ampio approfondimento l’Espresso. Ricordando come Aep abbia finanziato con altri 50mila euro anche Fratelli d’Italia, in un’operazione che il settimanale ricollega all’apertura di un ipermercato Esselunga a Lodi con il benestare della giunta locale. E ottenendo dal colosso della grande distribuzione questa risposta: “Premesso che Esselunga nulla ha a che vedere con iniziative autonome di altre società, ci preme evidenziare che non è certo grazie ad operazioni edilizie “difese a spada tratta dalle locali amministrazioni” che la scrivente apre i suoi punti vendita. Purtroppo è vero il contrario, tanto che proprio a Genova ci sono voluti 36 anni per riuscire ad aprire”.

Eppure è innegabile che Toti abbia trasformato l’arrivo di Esselunga in un trionfo personale. Presente all’inaugurazione insieme al sindaco Marco Bucci, ha dedicato all’evento decine di stories, post e selfie, facendosi fotografare sorridente tra i banchi del fresco. E parlando, appunto, di “momento storico” e “vento cambiato”, senza risparmiare attacchi alle opposizioni: “Ora che loro non ci sono più, Esselunga c’è. Per farla arrivare abbiamo cambiato addirittura le leggi di questa regione”, anche se, specifica, “lo avrei fatto per qualsiasi altro gruppo, perché tutti hanno uguale rispetto e attenzione della nostra amministrazione”. Ma in onore di Esselunga l’ex volto Mediaset ha addirittura rinnegato anni di proclami in favore del commercio di vicinato, facendo bocciare, lo scorso novembre, un ordine del giorno della Lega che chiedeva uno stop alle nuove domande per l’apertura di centri commerciali fino al 30 giugno 2021.

“Giovanni Toti e il centrodestra ligure sarebbero un caso da manuale. Per decenni hanno accusato il centrosinistra di aver aperto le porte della grande distribuzione soltanto agli amici delle Coop. Sarebbe stato logico pensare che, appena conquistata la Regione, avrebbero deciso un embargo di centri commerciali e grande distribuzione per tutelare il tessuto dei piccoli negozi. Invece eccoli compiere le stesse cose di cui avevano accusato gli avversari”, attacca Ferruccio Sansa, già candidato governatore capo dell’opposizione in Consiglio regionale. “E non è un mistero per nessuno che la società Aep – quella che si occupa di costruire centri commerciali Esselunga – abbia finanziato la campagna elettorale di Toti con 50mila euro, cioè, in un colpo solo, quasi tutto quello che noi abbiamo speso per l’intera campagna elettorale. Niente di illegale, fino a prova contraria. Ma ci sia consentita almeno un po’ di ironia nei confronti di Esselunga che aveva denunciato il sospetto connubio tra gli avversari e la politica di centrosinistra: dopo “Falce e carrello” l’alternanza politica ha portato a “Palanche (“soldi” in ligure, ndr) e carrello”?”