Diritti

Trovato morto in piazza San Pietro senza fissa dimora di 46 anni: da novembre è la decima vittima a Roma

"Siamo molto addolorati. Si chiamava Edwin, era molto riservato", racconta un volontario della comunità di Sant'Egidio, che lancia un appello alle istituzioni per l'apertura immediata di ambienti pubblici. "Sono circa tremila le persone che nella capitale dormono ancora per strada"

Continuano ad aumentare a Roma le persone che muoiono in strada per il freddo: nonostante l’inverno sia appena iniziato, le vittime infatti sono già dieci. Stamani, 20 gennaio, è stato trovato senza vita in piazza San Pietro l’ennesimo senzatetto. “Si chiamava Edwin, era molto riservato”, racconta Carlo Santoro, volontario della comunità di Sant’Egidio, “Siamo molto addolorati per l’accaduto. È la decima persona che da novembre muore a Roma in queste circostanze”. L’uomo, di 46 anni, era origini africane e viveva per strada nelle vicinanze del Vaticano. Morto o per ipotermia o per un malore collegato alle sue patologie, quando il personale del 118 è arrivato non ha potuto far altro che constatarne il decesso. L’allarme, che ha richiesto anche l’intervento della polizia, è scattato intorno alle 5.30 quando l’uomo è stato visto privo di sensi in piazza Pio XII. “Siamo preoccupati”, ha detto ancora Santoro all’agenzia Ansa, “e facciamo appello non solo alle istituzioni ma anche alle persone per aiutarci. Il freddo e il Covid sono una miscela letale per questa povera gente che vive in strada”.

Prima di Edwin, la mattina di sabato 16 gennaio, stessa fine è toccata a un uomo bengalese di 48 anni, trovato morto su una strada di Ostia. In un comunicato, la comunità di Sant’Egidio ha lanciato un urgente appello alle istituzioni “per l’apertura immediata di edifici pubblici e degli alberghi chiusi per il Covid”, lanciando inoltre “una raccolta straordinaria di coperte e indumenti pesanti”.

Come fa notare la comunità, sono circa 3mila i senzatetto che nella Capitale passano la notte all’aperto. “L’inverno, quest’anno, arriva nel cuore di una pandemia non risolta che ha aggravato la condizione di chi vive per strada accentuandone l’isolamento. Di fronte al freddo, che certamente, in questa stagione, non può considerarsi un’eccezione, occorre agire in fretta scavalcando l’ordinaria, colpevole, burocrazia che dispensa gli aiuti con il contagocce“, si legge nel comunicato. Sant’Egidio riferisce inoltre che il comune di Roma agli 800 posti letto offerti durante tutto l’anno è riuscito finora “ad aggiungerne solo alcune decine in più per l’inverno, mentre la Comunità, la Caritas e altre associazioni accolgono complessivamente 1.700 persone” cioè più del doppio. Per le migliaia di persone che a Roma ancora non hanno un tetto, Sant’Egidio chiede alle istituzioni, con un piano coordinato con la prefettura, “la disponibilità immediata di edifici e stabili di pronto utilizzo, del Comune o dello Stato, nonché di alberghi e altre strutture attualmente chiuse per il Covid-19, anche con la messa disposizione di appositi contributi per i proprietari, e, più in generale, una sinergia con la società civile che in questi mesi ha mostrato generosità negli aiuti a chi è più fragile”.