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Parla la mamma della 22enne morta mentre faceva un pisolino dopo il lavoro: “Vogliamo sensibilizzare su questa malattia”

La causa della morte è ufficialmente una 'morte improvvisa ed inaspettata in epilessia'. Alla ragazza era stata diagnosticata l'epilessia quando era alle elementari, il primo attacco nel 2009: "E' una malattia di cui si parla troppo poco, come fosse un segreto da tenere nascosto", ha detto la madre al Daily Mail Australia

Maddie Gill aveva 22 anni. È morta nel sonno, mentre stava facendo un riposino pomeridiano dopo una mattinata di lavoro presso uno studio dentistico a Brisbane, Australia. La causa della morte è ufficialmente una ‘morte improvvisa ed inaspettata in epilessia‘. Alla ragazza era stata diagnosticata l’epilessia quando era alle elementari, il primo attacco nel 2009. Erano 6 anni che Maddie non aveva attacchi e che teneva sotto controllo la malattia. Per questo la madre, che ha raccontato la storia al Daily Mail Australia, non riesce a darsi pace: “Mi aveva chiamata mentre stava tornando a casa per pranzo – ha detto Debra Tibbotts – l’ho sentita molto affaticata e smarrita. Le ho detto di mangiare qualcosa e riposarsi“. Così Maddie è andata a dormire un po’. Qualche ora dopo, uno dei suoi compagni di appartamento è andato nella stanza, dove ha trovato Maddie priva di vita. “Il mondo era tutto per lei – ha detto la mamma – era andata a vivere da sola, insieme ad alcuni amici. La mattina del giorno in cui è morta (il 5 dicembre 2020, ndr) aveva comprato il suo primo albero di Natale da sola, per poi decorarlo con i coinquilini la sera”. Debra ha spiegato che quando fu diagnosticata l’epilessia a Maddie non fu semplice parlare con lei, non voleva accettarlo e non voleva che si sapesse. Ma non ha mai lasciato che influenzasse la sua vita. Ora Debra e il marito voglio aiutare altri genitori: “Vogliamo trovare fondi per la ricerca. Nessuno parla di questa malattia, è come un segreto scomodo o un cugino cattivo. Mads sarebbe felice di sapere che la sua morte porterà a una raccolta fondi e a una maggiore sensibilizzazione”.