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Polonia, in migliaia in strada a Varsavia per manifestare a favore dell’aborto. Attivisti chiedono le dimissioni del governo

La protesta nel giorno del 39esimo anniversario dell'imposizione della legge marziale nel Paese. Marcia contro la casa di Jaroslaw Kaczynski, il capo del partito al governo. Gli attivisti protestano contro la sentenza che rende possibile abortire solamente in caso di stupro, incesto e se la vita della madre è in pericolo

Trentanove anni fa il governo della Polonia introdusse la legge marziale nel tentativo di schiacciare l’opposizione politica e Solidarność. Oggi, domenica 13 dicembre, migliaia di persone hanno manifestato per le strade di Varsavia per protestare contro la sentenza della Corte Costituzionale che impone in Polonia un divieto quasi totale di aborto e per chiedere le dimissioni del governo conservatore. Molti polacchi accusano il governo di agire sempre più come il regime autoritario del dicembre del 1981. La manifestazione è stata organizzata dal Women’s Strike, il gruppo delle proteste di massa per il diritto all’aborto.

I manifestanti, per lo più donne e giovani, si sono riuniti in un incrocio centrale e hanno iniziato a marciare verso la casa di Jaroslaw Kaczynski, il capo del partito al governo Diritto e Giustizia (Pis). Kaczynski è considerato l’uomo forte dei conservatori al potere e il responsabile della decisione della Corte. In più occasioni la polizia ha tentato di bloccare la marcia per impedire ai manifestanti di dirigersi verso la casa di Kaczynski, diventata obiettivo costante delle proteste. L’edificio dell’appartamento di Kaczynski è stato circondato da centinaia di agenti di polizia in tenuta antisommossa. La polizia ha annunciato agli altoparlanti che la protesta era illegale per l’epidemia di Covid-19, che ha finora ucciso oltre 22 mila persone in Polonia. “Abbiamo un’epidemia di Pis”, hanno risposto i manifestanti. Molti portavano bandiere dell’Unione Europea e simboli arcobaleno.

Il 22 ottobre la Corte Costituzionale ha reso illegale l’interruzione volontaria della gravidanza in caso di grave malformazione del feto, stabilendo che è “incompatibile” con la Costituzione. La sentenza va a inasprire ancora di più la normativa sul diritto all’aborto del Paese. Adesso in Polonia si può abortire solamente nei casi di stupro e incesto o quando la vita della madre è in pericolo.

Alla protesta di domenica pomeriggio si sono uniti anche altri gruppi, come gli imprenditori che hanno protestato per la gestione della pandemia da parte del governo. Durante la notte un gruppo di contadini ha portato avanti una protesta separata, lanciando patate e uova nelle strade. I manifestanti hanno anche lasciato un maiale morto davanti all’abitazione di Kaczynski. Gli agricoltori accusano il governo di essere rimasto inattivo di fronte al calo dei prezzi dei generi alimentari.