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“Maradona mi ha chiamato alle 3 di notte, è stata l’ultima telefonata prima di morire. Ecco cosa mi ha detto”: parla il fratello Hugo

"Diego ha portato con sé nell’altro mondo tanti segreti": l'intervista del fratello Hugo al Corriere della Sera

“Ciao Hugo, stai dormendo?”. “Tu che dici, Diego? A quest’ora sto ballando?”. Così aveva esordito Diego Armando Maradona nell’ultima telefonata fatta al fratello prima di morire. È lo stesso Hugo Maradona a raccontarla in un’intervista al Corriere della Sera, spiegando che quella chiamata gli arrivò nel cuore della notte, ale 3 del mattino, a causa del fuso orario tra Napoli e l’Argentina, facendolo preoccupare per le condizioni di salute del Pibe de Oro, convalescente dopo l’intervento a cui si era sottoposto. E invece rimase stupito dalla sua tranquillità.

“Ma sì, la sua solita voce divertita. Ha chiesto come stavo, se avevo bisogno di qualcosa. Mi ha tenuto sveglio per quasi mezz’ora a raccontargli le partite di calcio che non aveva potuto vedere. ‘Mi manca il calcio’, ha detto. Tempo qualche giorno, mi rimetto in forma e torno alla mia vita. Gli ho chiesto quando sarebbe tornato in Italia, e lui: vediamo, magari per Natale“, ricorda Hugo spiegando che Maradona morì esattamente tre giorni dopo quella telefonata.

Era sereno. Se Diego quella notte fosse stato sofferente avrebbe fatto di tutto per non farmene accorgere. Lui era così, non voleva dare fastidio. Siamo in sette tra fratelli e sorelle, ci chiamava tutti ma non parlava dei suoi problemi. Non lo ha mai fatto. Ecco perché dico, con grande dolore, che la verità sulle ultime settimane della sua vita, la conosce soltanto lui“, racconta ancora il fratello del fuoriclasse argentino.

“Se non si fosse trattato di morte naturale sarebbe un dolore ancor più forte. Ho fiducia nella giustizia, se c’è un colpevole dovrà pagare. Mio fratello non lo meritava. Ha aiutato tutti, non ha mai chiesto nulla in cambio e in tanti hanno approfittato. Ha commesso errori sicuramente, senza però mai nascondersi. Ha pagato per questo un prezzo altissimo, mettendoci tutte le volte la faccia. Da solo – prosegue-. Dalla famiglia non è stato lasciato solo però. Siamo molto uniti, nel nome dei valori che ci hanno trasmesso i nostri genitori. Diego era fatto così: decideva lui tempi e modi per stare con i suoi cari. Ci chiamava sempre però, e se stava male fingeva di stare bene. Sugli amici, i medici, i vari avvocati non esprimo giudizi. Diego ha portato con sé nell’altro mondo tanti segreti“.

E alla domanda se si sia già scatenata una guerra legale per l’eredità, Hugo Maradona risponde che “a me non interessa. I figli di Diego devono stare sereni. Li ha amati molto, ha guadagnato anche per loro, ed è giusto che soltanto a loro vada la sua eredità. Questa caccia al tesoro degli ultimi giorni è molto triste”.