Capitoli

  1. Calendari dell’Avvento 2020, da quello del Jack Daniel’s a quelli di Ikea, Dior e Nespresso: la guida ai 10 più desiderati
  2. PICCOLI LUSSI
  3. Pagina 2
  4. IL PIU’ GOLOSO, CON I CIOCCOLATINI
  5. IKEA (MA SENZA POLPETTE)
  6. A TUTTA BIRRA
  7. JACK DANIEL’S
  8. IL RITO DEL CAFFE’
  9. PER I FAN HARRY POTTER
  10. LA BEAUTY ROUTINE DELLE FESTE
  11. ACCENDI UNA CANDELA
Attualità

Calendari dell’Avvento 2020, da quello del Jack Daniel’s a quelli di Ikea, Dior e Nespresso: la guida ai 10 più desiderati

C’è quello dedicato alla birra e quello con venti varianti di caffè. Quello di lusso e quello per gli appassionati di Harry Potter. Quello per una barba perfetta e quello con i cosmetici di tendenza. I calendari dell’avvento, nati come un ‘gioco per bambini’ nell’Ottocento sono diventati l’oggetto del desiderio del periodo natalizio. Una gioia per gli occhi, oltre che un formidabile strumento di marketing: è come scartare un regalo diverso ogni giorno e provare tutto il catalogo del proprio brand preferito, che sia di profumi o di cioccolatini.

I calendari dell’avvento nascono in Germania per preparare i bambini al Natale: già a metà Ottocento i libri menzionano l’usanza di tenere il conto dei giorni attaccando delle figurine alle pareti. Anche a casa di Gerhard Lang, a Maulbronn, i bambini ricevevano dei dolcetti, da scartare uno a sera, aspettando la Vigilia: è proprio ricordandosi quel periodo che, diventato adulto, Lang inventò il primo calendario dell’avvento ‘commerciale’, nel 1908. Di mestiere infatti faceva l’editore: lo fece illustrare da Ernst Kepler e lo perfezionò negli anni, aggiungendo le finestrelle (da aprire con il passare dei giorni), e inserendo dolcetti o cioccolatini. Lang fu il primo a capire come monetizzare quella tradizione popolare, ma mai avrebbe potuto sospettare che, un secolo dopo, la sua invenzione sarebbe diventata uno dei principali strumenti di marketing del periodo natalizio.

Da Ikea a Dior, non c’è azienda che non abbia lanciato il suo. E nonostante i prezzi non sempre democratici, vanno regolarmente a ruba, esauriti ben prima di dicembre. La loro forza sta nell’offrire 24 prodotti diversi a chi li compra: sono piccoli, certo, ma difficilmente ci si compra due dozzine di rossetti o di alcolici in un colpo solo. È un’occasione per fare incetta e per appagare “la sindrome dell’uovo di Pasqua”, cioè il gusto di scartare la sorpresa. Una coccola perfetta per scacciare la noia o la malinconia di questa strana stagione natalizia senza brindisi, senza cene d’auguri né tombolate con i parenti.

Ecco i dieci calendari più originali e più desiderati, da mettere nel carrello prima che finiscano sold out.