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Toti adesso spinge per le riaperture a Natale. E i contagi? “Troppi catastrofisti, obiettivo è avere i negozi e i locali aperti”

Il presidente della Liguria, dopo aver criticato chi vorrebbe "punire la voglia di uscire di casa" e aver scritto che muoiono "persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese", ora attacca chi a suo parere non è abbastanza ottimista e vuole "un Natale cupo"

In origine l’attacco era per chi voleva sopire la “voglia di vivere” e “punire chi ha il coraggio di uscire e fare la sua vita”. Poi, di fronte a chi sottolineava l’aumento dei morti, ha sostenuto che muoiono “persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”. Ora Giovanni Toti torna a prendersela con i “troppi catastrofisti”: il presidente della Liguria vuole un Natale “con i negozi e i locali aperti, con la voglia di vivere a cui non possiamo rinunciare” e a chi invoca prudenza per evitare di vanificare gli sforzi fatti finora replica che “dobbiamo guardare al futuro con un po’ di ottimismo, perché il catastrofismo non aiuta mai”.

“Troppi catastrofisti. Qualcuno sembra quasi provare un sottile piacere nel pronosticare un Natale cupo, chiusi in casa e lontani dagli affetti più cari”, scrive Toti in un post su Facebook. Che come era già successo ad aprile scorso e poi in un tweet del 10 ottobre, torna ad attaccare con chi prende di mira “gli stessi obiettivi: i giovani, gli aperitivi, i ristoranti, i locali, quasi che insieme alla pandemia si volesse anche punire, moralisticamente, chi ha il coraggio di uscire e fare la sua vita”. Come se i governi di mezza Europa fossero felici del ritorno totale in lockdown, deciso dalla Francia alla Germania, dal Regno Unito all’Austria.

“Un Natale senza commercio, con le vetrine spente, senza pranzi in famiglia e senza i nostri piatti tipici. E quindi senza lavoro per chi li produce. Ieri ho visto i dati del commercio e non sono meno drammatici degli altri dati di questa pandemia”, aggiunge Toti nel suo post. Il primo novembre in un altro tweet aveva ragionato proprio di quali siano le priorità, tra salute ed economia: “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del Covid 19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”, aveva scritto il governatore ligure, parlando poi di un messaggio “frainteso”.

“Noi faremo di tutto per poter fare un Natale il più normale possibile, ovviamente in sicurezza. Con le nostre città illuminate (ci stiamo già lavorando), le nostre tradizioni e le nostre famiglie”, prosegue il post odierno di Toti. “Con i negozi e i locali aperti, con la voglia di vivere a cui non possiamo rinunciare. Lo faremo con prudenza e attenzione e se le condizioni ce lo consentiranno. Ma dobbiamo mettercela tutta, specie ora che i numeri di diffusione del Covid consentono di coltivare un po’ di speranza. Disegnare scenari apocalittici e togliere anche la speranza non aiuta. Nessuno”, conclude Toti.

Lo stesso governo ha sempre chiarito che “faremo di tutto perché il Natale sia reso più tradizionale possibile“, come ha ribadito oggi Sandra Zampa, sottosegretario al Ministero della Salute, ad Agorà Rai Tre. “Ma è ovvio – ha aggiunto – che non si potrà minimamente cedere alla tentazione di lasciare, che rivediamo il film che abbiamo già visto durante l’estate“. Anche un altro governatore di centrodestra, Luca Zaia, non è stato ottimista come vorrebbe Toti: “Oggi previsioni natalizie eviterei di farle”, ha dichiarato il presidente della Regione Veneto. “Siamo oltre le previsioni del tempo” e “come sarà Natale ve lo dirò a Natale”, ha aggiunto. Poi ci sono gli avvertimenti degli esperti: “Sia a Natale sia a Capodanno un cenone al ristorante, ma anche in casa, equivale ad un suicidio“, ha spiegato al Corriere della Sera Pierluigi Contucci, direttore dell’Istituto Alta Matematica dell’università di Bologna.