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Boris Johnson in autoisolamento: “Sta bene”. Ha visto un deputato poi positivo. Londra vuole arrivare a 600mila tamponi al giorno

Il premier britannico lavorerà da Downing Street. Il contatto "sospetto" è avvenuto a un vertice con i parlamentari Tory

Il premier del Regno Unito Boris Johnson è di nuovo in autoisolamento dopo un contatto con un deputato, Lee Anderson, risultato poi positivo al Covid. Come si ricorderà Johnson aveva contratto il virus in forma grave in primavera, fino ad essere ricoverato in terapia intensiva. In questo caso la procedura è solo di cautela: sta bene e non ha sintomi, spiega il portavoce, continuerà a lavorare dalla sua residenza di Downing Street, “in particolare per guidare la risposta governativa alla pandemia”. Johnson aveva incontrato Anderson in una riunione con i parlamentari Tory. Il ministro della Sanità inglese, Matt Hancock, intervenuto a una radio nazionale in mattinata, ha glissato sul possibile mancato distanziamento di 2 metri fra BoJo e il deputato Anderson mostrato da alcune immagini.

Per l’esecutivo britannico la settimana che si apre prevede impegni cruciali: dal negoziato con l’Ue sul dopo Brexit, al reset dello staff e dell’azione di governo atteso sulla scia dell’uscita di scena dell’ormai ex eminenza grigia di Downing Street, Dominic Cummings. Oggi lo stesso Hancock, intervenuto a Times Radio, ha inoltre confermato l’annuncio del programma destinato a portare i test Covid nel Regno Unito dall’attuale record europeo di 300mila giornalieri circa addirittura a 600mila all’inizio del 2021: nella consapevolezza che l’infezione è destinata a circolare anche l’anno prossimo malgrado il progressi sul fronte dei vaccini.