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Terrorismo, l’Austria prepara misure contro gli estremismi: c’è anche il reato di “Islam politico”

Il pacchetto allo studio del governo di Kurz dovrebbe essere approvato i primi di dicembre. L'istituzione del reato di 'Islam politico' consentirà di "poter procedere contro coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile"

Monitoraggio elettronico preventivo delle minacce, isolamento dei terroristi all’interno del sistema carcerario, istituzione del reato di ‘Islam politico’ e creazione di una speciale Procura anti-terrorismo. Sono queste le misure che compongono il pacchetto antiterrorismo messo a punto dal governo del cancelliere Sebastian Kurz, che dovrebbe essere varato entro l’inizio di dicembre.

L’Austria punta così a contrastare estremismi di ogni tipo, ma si concentra soprattutto sulla minaccia islamista anche alla luce dell’attentato avvenuto nella capitale e rivendicato da Isis, che ha provocato la morte di 4 persone e il ferimento di altre 22. Kurz ha aggiunto che “il reato di ‘islam politico’” consentirà di “poter procedere contro coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile” e prevede “un’estensione delle possibilità di poter chiudere luoghi di culto“. Sarà anche introdotto un registro degli imam e un inasprimento delle leggi sulle associazioni e i simboli. Il cancelliere prospetta infine su twitter provvedimenti per “prosciugare i flussi finanziari a sostegno del terrorismo”.

“Finché non saranno de-radicalizzati e anche se avranno scontato la loro pena, creeremo la possibilità di rinchiudere queste persone per proteggere la popolazione“, ha detto il cancelliere conservatore parlando coi giornalisti, mentre lasciava la sede del governo.

“Per coloro che sono appena stati rilasciati, ci sarà la sorveglianza elettronica. Questa è una forte interferenza, ma a mio parere è un passo necessario per ridurre al minimo la minaccia per la nostra popolazione “, ha aggiunto il cancelliere. Kurz non ha specificato in quali circostanze verrebbe presa la decisione di applicare la detenzione preventiva piuttosto che la sorveglianza elettronica.