Politica

Coronavirus, de Magistris: “De Luca non mi dà voce, ma io sono pronto a collaborare con lui. La situazione? Campania in lockdown a fine mese”

“Abbiamo una ventina di posti in terapia intensiva rimasti e una cinquantina in reparto. Credo che in Campania tra qualche giorno, cioè a fine ottobre, come ha già detto il presidente della Regione alzando bandiera bianca, si andrà in lockdown“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “Non stop news” (Rtl 102.5) dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ribadisce le criticità sanitarie nel territorio campano e il lassismo dei vertici regionali nel prepararsi alla seconda ondata.

Quando uno dei conduttori, Pierluigi Diaco, gli chiede dei rapporti con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, utilizzando il termine “litigio”, de Magistris insorge: “Guardi che non sono litigi, ma si tratta di opinioni. Se si fanno le battute, allora mi sto zitto. Anche se la sanità non è una materia di mia competenza, essendo regionale e in parte statale, io mi potrei anche sfilare. Io sto chiedendo in tutti i modi, anche approfittando di questa trasmissione a diffusione nazionale, di partecipare all’Unità di crisi regionale e di dare un contributo, perché adesso, di fronte all’epidemia, ci dobbiamo insieme indipendentemente dalle idee politiche e da altre differenze. Non è normale che il sindaco di Napoli, che rappresenta il 56% della popolazione campana, non partecipi all’Unità di crisi regionale“.

E su De Luca rincara: “Io voglio collaborare anche con chi non mi riconosce come istituzione. Più di questo che vi devo dire? Se poi non devo neppure parlare, come lui ha fatto coi medici impedendogli di parlare, e se stiamo in una dittatura, allora diamoci una ragione. Io sono un uomo libero e non mi faccio piegare da nessuno. Io aspetto una sua chiamata e sono pronto ad andare. Sono pronto perché dobbiamo collaborare e mi dà fastidio che tutto sembri un litigio – conclude – Qui in Campania un cittadino non ha voce, ai medici e agli infermieri ha impedito di parlare…se non parlo io, veramente qua non parla più nessuno. Anche con la chiusura delle scuole, siamo veramente alla débâcle. Ripeto, sono pronto a incontrare De Luca. Se mi chiama stamattina, io annullo tutti gli impegni e vado a parlare con lui“.