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Maskne, l’acne da mascherina: ecco cos’è e i consigli per trattarlo. La guida pratica

Di cosa si tratta? Ce lo spiegano le due esperte di skincare e influencer Rossana Ferrari e Ilaria "The Glow Tale", che su Instagram spiegano ogni giorno ai loro migliaia di follower i segreti per prendersi cura al meglio della propria pelle

Ormai da qualche mese è diventato un accessorio indispensabile e ora, con l’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm, non potremo proprio più farne a meno. Parliamo della mascherina, un dispositivo di protezione individuale fondamentale per ridurre i rischi di contagio da coronavirus. Un oggetto che è entrato bruscamente nella nostra vita quotidiana e che sembra destinato a farne parte ancora molto a lungo. Ma proprio indossandola giorno dopo giorno in molti hanno iniziato a notare che la mascherina ha degli effetti sulla nostra pelle, portando alla comparsa di brufoli, imperfezioni e irritazioni. Il “maskne“, come è stato ribattezzato da dermatologi ed esperti di skincare con un gioco di parole.

Ma di cosa si tratta? Ce lo spiegano le due esperte di skincare e influencer Rossana Ferrari e Ilaria “The Glow Tale”, che su Instagram spiegano ogni giorno ai loro migliaia di follower i segreti per prendersi cura al meglio della propria pelle.

Maskne: cos’è e come si riconosce?

R: “Sostanzialmente indica i brufoletti e le imperfezioni date dall’uso della mascherina. È causata da un mix di fattori che messi tutti insieme posso provocare non solo brufoli, ma anche irritazione. Una delle cause è l’attrito del tessuto della mascherina che può irritare la pelle e danneggiare la sua barriera protettiva causando poi una sovrapproduzione di sebo. Sotto la mascherina poi si crea inevitabilmente calore, umidità e sporco️, praticamente l’ambiente ideale per i batteri e per l’acne”.

I: “Non è altro che l’acne causata dallo sfregamento della mascherina costante sulla nostra pelle che si irrita perché è come se si eseguisse un’esfoliazione meccanica sul viso costante, creando irritazione. Se indossata correttamente infatti, la mascherina aderisce perfettamente al viso e così facendo non solo non lascia traspirare bene la pelle ma vi sfrega anche contro.

Quali sono le zone maggiormente interessate? –

R: “Ovviamente quelle di maggiori attrito ed aderenza della mascherina: mento, zona collare e zigomi“.

I: “Le zone interessate sono proprio quelle che vengono a contatto più frequentemente con la mascherina: mento, guance, naso ma anche labbra“.

Quando e dopo quanto tempo con indosso la mascherina iniziano a manifestarsi i primi brufoletti?

R: “Dipende. Potrebbero anche tranquillamente non manifestarsi. Le variabili, a partire dalla propria predisposizione e dalla cura della pelle personale, sono infinite. Si possono usare delle accortezze per limitarne la comparsa“.

I: “Non c’è un tempo specifico perché è molto soggettivo: c’è chi non ha addirittura nessun problema relativo alla pelle indossando la mascherina anche per otto ore al giorno e chi invece ne soffre molto anche solo per averla indossata per qualche ora“.

Rimedi e prodotti consigliati

R: “Come prima cosa, usare sempre una mascherina nuova o lavarla tutti i giorni in caso di mascherine in tessuto con filtri. Mai riutilizzarla, ovviamente sia per la protezione al virus, sia perché a fine giornata sarà inevitabilmente sporca e piena di batteri. Sembra un’ovvietà, ma spesso ho visto riutilizzare mascherine sporche di trucco o ripescate in borsa dove erano a contatto con altri oggetti.Il secondo step è tenere sempre pulita la pelle, fare una routine di pulizia al mattino e alla sera. Se si può, lavare bene il viso con acqua tiepida e un detergente delicato ogni qual volta si toglie la mascherina. Settimanalmente si può effettuare una routine di pulizia con una maschera purificante all’argilla. Non commettere l’errore di evitare la crema idratante/nutriente perché si teme di avere già la pelle grassa o con troppe imperfezioni. Si otterrà l’effetto opposto e disidratazione. Bisogna mantenere sempre la corretta idratazione e il film lipidico della pelle. Una sostanza che può aiutare e sfiammare è la niaciniamide”.

I: “La skincare in questo caso andrebbe adattata alla situazione: più irritazioni sorgono e più sarebbe meglio accantonare prodotti troppo aggressivi. Un detergente delicato, magari in crema potrebbe andare ad aggredire meno la pelle. Bisognerebbe adottare prodotti che siano lenitivi e calmanti con ingredienti che siano mirati a proteggere e idratare la pelle irritata ed evitare di usare con troppa frequenza esfolianti chimici o meccanici per il viso, come centella asiatica, camomilla, niacinamide, aloe vera, bava di lumaca. Soprattutto la niacinamide un attivo chiave nella skincare per le sue proprietà anti infiammatorie e per l’aiuto a combattere le macchie cutanee post irritazioni. E non dimenticarsi mai la protezione solare, che fa il 99% del lavoro in quanto respinge i raggi UVA e UVB che possono andare a peggiorare la situazione della pelle. Diciamo che ci dobbiamo convivere, ma una buona cura della pelle ed una buona routine può aiutare. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di usare una mascherina in cotone o seta che abbia lo spazio per cambiare il filtro protettivo giornalmente”.