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Ezio Greggio sbotta contro Mediaset: “Detesto l’abbassamento di contenuti, basta con questi disgraziati buttati su un’isola o dentro una casa”

"Credo sia una roba vergognosa e continuerò a dirlo: per forza poi il pubblico ti lascia e si cerca i film su Netflix", spiega il conduttore in un'intervista al Secolo XIX, precisando subito dopo che si tratta di "una critica costruttiva verso un'azienda a cui voglio molto bene"

A Mediaset non si punta certo sul gioco di squadra tra programmi e volti di rete. Guerre incrociate, ovviamente mai ammesse, alimentate con frecciatine, ripicche e veti di ogni tipo. L’altra faccia della medaglia: a Cologno Monzese viene concessa la libertà di esprimersi senza particolari strategie o fair play. Alla lista si aggiunge Ezio Greggio, volto di Striscia la notizia da più di trent’anni, dove tornerà da dicembre con Enzo Iacchetti e Michelle Hunziker.

All’azienda con cui lavora critica l’overdose di reality su Canale 5: “Amo la tv rispettosa, fatta con autori, conduttori e professionalità. Detesto i reality e lo schiacciamento al basso che sta facendo Mediaset non mi piace assolutamente. Quest’estate la replica della mia La sai l’ultima? ha ottenuto il 10% di share offrendo due ore di divertimento sano e nobile e non con una manica di disgraziati buttati su un’isola o dentro a una casa. Credo sia una roba vergognosa e continuerò a dirlo: per forza poi il pubblico ti lascia e si cerca i film su Netflix”, spiega in un’intervista al Secolo XIX precisando subito dopo che si tratta di “una critica costruttiva verso un’azienda a cui voglio molto bene”.

Quale sia stata la reazione dei vertici del Biscione non è dato saperlo, gruppo che però il conduttore non ha mai voluto lasciare: “Non ho mai avuto la tentazione di lasciare Striscia la notizia. Io e Antonio Ricci siamo i ministri di questa che ormai è un’istituzione. Mi diverto molto, da 33 anni: l’affetto è sempre stato immenso e il pubblico non va mai tradito, va amato e rispettato.” Greggio sarà presto nei cinema con la commedia “Lockdown all’italiana“, la sola locandina aveva suscitato numerose polemiche social per il titolo e il presunto sfruttamento della pandemia che ha causato molti morti: “Il problema e che gli attacchi sono arrivati da quattro gatti via social, il nascondiglio di persone vili, che vivono coperte da pseudonimi“, ha commentato l’attore.