Mafie

La leghista Angela Maraventano e “il coraggio della mafia”, Maria Falcone: “Incredula” e Grasso: “Salvini condivide o la caccia?”

"Sono dichiarazioni che destano sconcerto e denotano, quanto meno, ignoranza del fenomeno mafioso. Non vale la pena commentarle - dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi - perché si commentano da sole". Il sindaco di Lampedusa Totò Martello: "Ci umilia", ma l'ex senatrice del Carroccio insiste: "È stata una frase infelice dettata dalla rabbia e dal momento terribile che sta vivendo il nostro paese ma io mi sono sempre battuta contro tutte le mafie, a cominciare da quella nigeriana"

“La nostra mafia non difende più il territorio”. A questa frase della ex senatrice leghista Angela Maraventano, intervenuta dal palco di Catania durante l’iniziativa a sostegno di Matteo Salvini, hanno replicato in molti non solo condannando ma chiedendo al leader della Lega di dire qualcosa in merito. “Ieri Salvini voleva spiegarmi l’antimafia, mentre dal palco la leghista Maraventano parlava di coraggio e sensibilità della mafia di un tempo, una vecchia leggenda tanto cara ai peggiori mafiosi. Salvini condivide o la caccia?” scrive il senatore Pietro Grasso (LeU) su Facebook, citando un passaggio dell’intervento della ex vicesindaca di Lampedusa ha detto tra l’altro: “La nostra mafia ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima”. Anche Nicola Fratoianni, parlamentare di Leu, chiede all’ex ministro dell’Interno di esprimersi. “Parole assurde e inaccettabili. La ‘mafia buona’ non esiste – prosegue l’esponente di Leu – e chiunque sostenga il contrario ne è complice. Salvini non ha nulla da dire?”

La voce di Grasso, ex presidente del Senato e prima ancora procuratore di Palermo, si affianca a quella di un altro magistrato in prima linea contro Cosa nostra: “Sono dichiarazioni che destano sconcerto e denotano, quanto meno, ignoranza del fenomeno mafioso. Non vale la pena commentarle – dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi – perché si commentano da sole”. Scioccata anche Maria Falcone, sorella di Giovanni trucidato con la moglie e gli uomini della scorta a Capaci: “Ho ascoltato, incredula, le parole dell’ex senatrice della Lega, Angela Maraventano che, ieri, nel corso di una manifestazione, ha constatato con rammarico che non esiste più la mafia ‘sensibile e coraggiosa’ di un tempo. Che una persona che ha rappresentato lo Stato possa riproporre la trita favoletta della mafia buona mi indigna e mi fa arrabbiare. In questi anni abbiamo pianto decine di donne e uomini delle istituzioni, magistrati, giornalisti, sindacalisti, cittadini comuni uccisi da una criminalità organizzata che ha saputo solo seminare morte, sopraffazione e ingiustizia. La Maraventano – ha aggiunto – è arrivata a dire che la mancanza di sviluppo della nostra Sicilia è da ascriversi al fatto che lo Stato, con una dura battaglia, ha eliminato la mafia, dipingendo una Cosa nostra sensibile e attenta alle esigenze del territorio. Parole senza senso di chi ha dimenticato la lunga scia di sangue che ha sporcato le nostre strade. La mafia non è mai stata buona, non ha mai portato sviluppo e ricchezza. È un cancro che continua a essere presente nella nostra terra e va combattuta quotidianamente. Dalle istituzioni, ma anche da ciascuno di noi. Spero – ha concluso – che i vertici del partito di cui l’ex senatrice è esponente prendano le distanze dalle dichiarazioni vergognose della loro collega“.

“Da Lampedusano, prima ancora che da sindaco, prendo le distanze nel modo più netto dalle parole inneggianti alla mafia che sono state pronunciate da una esponente della Lega nel corso di una manifestazione pro-Salvini. Parole gravi, offensive, pericolose, che fanno capire che – dice il sindaco di Lampedusa Totò Martello – davvero qualcuno a Lampedusa ha perso il senso del limite e della decenza. Ma come si possono dire certe cose? Come si può parlare di ‘sensibilità’ e di ‘coraggiò della mafia? Che insegnamento stiamo dando ai nostri ragazzi? Queste parole umiliano un’intera comunità. Il nome di Lampedusa deve continuare ad essere associato all’idea di pace, solidarietà, turismo, natura, bellezza. Deve essere associato alla passione ed al coraggio dei nostri pescatori. Perché questa è la vera Lampedusa“.

La leghista però non aver capito la portata dell’ondata di indignazione scatenata dalle sue argomentazioni: “È stata una frase infelice dettata dalla rabbia e dal momento terribile che sta vivendo il nostro paese ma io mi sono sempre battuta contro tutte le mafie, a cominciare da quella nigeriana – dice Maraventano all’Ansa – Ho voluto solo scuotere le coscienze della gente – aggiunge – sul fatto che stiamo assistendo a una ‘invasione’ da parte dei migranti, con un governo complice. Ma tutto questo non vuol dire certamente che sono a favore della mafia, per me parla la mia storia”.