Media & Regime

“Le giornaliste di Viversaniebelli trasferite in un capannone fuori Milano perché hanno rifiutato un part-time con stipendio tagliato”

Lo hanno denunciato la rappresentanza sindacale interna del settimanale del gruppo Universo e l'Associazione lombarda dei giornalisti, che parlano di "deportazione" e "licenziamento mascherato". Venerdì scorso, dopo mesi di confronto e il rifiuto di chiedere la cig per Covid, la casa editrice Universo ha venduto la Didieffe a cui fa capo il giornale

“Hanno rifiutato la richiesta di un part-time con una riduzione forte dello stipendio già al minimo contrattuale e per tutta risposta l’editore ha ceduto l’intera testata di Viver sani e Belli con la conseguenza che nove giornaliste hanno avuto la disposizione di trasferirsi dal centro di Milano in un capannone su una strada provinciale priva di mezzi pubblici a San Giorgio su Legnano”. Lo hanno denunciato la rappresentanza sindacale interna del settimanale del gruppo Universo e l’Associazione lombarda dei giornalisti, che parlano di “deportazione” e chiedono l’intervento del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e del mondo politico comunale, regionale e nazionale. Venerdì l’editore ha comunicato il trasferimento della sede per effetto dell’acquisizione della D.E.Didieffe Editoriale Srl da parte di Viessebi Prodotti Editoriali Srl.

“Il primo atto è stato, nell’ottobre 2019, un ultimatum da parte dell’azienda: o tutte part time al 50% da subito (part time applicato su stipendi ai minimi sindacali) o vendita della testata”, hanno ricordato le giornaliste in un comunicato. “Sono seguiti i reiterati tentativi dell’Associazione Lombarda Giornalisti di aprire un tavolo sindacale sugli ammortizzatori sociali, da sempre esclusi a priori dall’azienda, mesi di minacce, intimidazioni, notizie contraddittorie e destabilizzanti. C’è stata di mezzo la lunga ‘pausa’ imposta dalla pandemia, durante la quale la redazione ha lavorato in smart working anche con mezzi propri, garantendo l’uscita regolare della rivista settimanale e dell’allegato mensile. Salvo poi revocare lo smart working a metà luglio a fronte della richiesta di concorso per le spese. A metà agosto il direttore si è dimesso e ha preso il suo posto l’editore in persona, Massimiliano De Feo, già direttore di altre testate di un gruppo editoriale che vanta un utile di esercizio di oltre 5 milioni di euro. De Feo non si è mai presentato in redazione né ha mai dato alcuna indicazione sul giornale”.

Mercoledì mattina le redattrici hanno scioperato e hanno manifestato davanti alla casa editrice in corso di Porta Nuova. Sindacato e giornaliste hanno denunciato “il ricatto a cui è stata sottoposta la redazione: dopo una lunga trattativa in cui si è chiesto di accedere alla cassa integrazione concessa dal Governo per il Covid, con l’obbiettivo di mantenere i posti di lavoro, l’editore ha scelto la strada di quello che sembra un licenziamento mascherato“. “E’ una modalità inaccettabile” hanno affermato il presidente dell’Alg, Paolo Perucchini, e il vicesegretario della Fnsi, Anna Del Freo, annunciando una denuncia per comportamento antisindacale.

“La Casa editrice Universo non è più proprietaria di Didieffe che è ancora l’editrice di ViversanieBelli – ha spiegato dal canto suo Claudio Vergani, procuratore della Universo -. L’atto di cessione è avvenuto venerdì scorso e il nuovo socio della Didieffe ha trasferito la redazione. Quindi il sindacato deve rivolgersi al nuovo socio”. A metà agosto il precedente direttore si era dimesso e aveva preso il suo posto l’editore Massimiliano De Feo, già direttore di altre testate del gruppo Universo.