Calcio

Ogni maledetto lunedì – Siamo tutti Andrea Pirlo il lunedì mattina

Non pensavamo che l’avremmo mai detto ma sì: in fondo, tutto questo non ci era mancato affatto.
Bentornati nell’Ogni Maledetto Lunedì: la vostra rubrica di fiducia e la seconda più seguita di tutta la Repubblica di Macedonia (la prima è una compilation settimanale di skills&goals di Goran Pandev). Cominciamo subito che prima iniziamo, prima finiamo.

Lunedì scorso comincia con gli strascichi de Le Classique, il derby di Francia fra Psg-Marsiglia finito 0-1 e con 14 ammonizioni e 5 espulsioni come fosse un Cerignola-Altamura qualsiasi. Sputi, insulti e risse ci hanno rallegrato l’inizio di settimana, soprattutto questo striscione su Di Maria

Martedì è la giornata delle ufficialità che contano davvero. La prima riguarda Sabrina Salerno: no, non è la notizia che tutti speriamo da 30 anni. Semplicemente dei folli in Spagna le hanno voluto dedicare una s…quadra di calcio. Esisterà la Società Sportiva Sabrina Salerno, una squadra amatoriale… vabbè ragazzi ma sta notizia non si può dare, dai. Dicevamo, una squadra con già un logo e un obiettivo dichiarato a Marca: “Una fotografia con la Salerno sarebbe più emozionante che vincere una partita”. Bene così.


La seconda ufficialità è che Cassano ha firmato per l’Entella. Non Antonio ma Christian, suo figlio. Cassano jr, 9 anni, giocherà per l’accademia del club ligure: sarà il primo Cassano ad entrare in accademia. E comunque Chrì, hai un’eredità pesante: quella di fare casini in ogni club, spaccare bandierine, fare il gesto delle corna e prendere un fottio di espulsioni. Vedi di non deluderci.


Mercoledì l’eroe di cui nessuno aveva bisogno e che neanche meritavamo, ma va bene così. Non sappiamo se questo qui abbia deciso di giocare a Football Manager durante il suo matrimonio, o se si sia sposato durante una partita a Football Manager. Nel dubbio, ripetiamo, EROE.


Giovedì Luis Suarez dopo aver viaggiato, studiato, fatto e superato l’esame, si è reso conto che alla fine probabilmente sarà tutto inutile. Bene Luis, ora sai che vuol dire fare l’Università in Italia. Inoltre siamo riusciti ad immortalare la reazione a caldo di Suarez appena uscito:


Ps. Indovinate chi ha segnato il primo gol della stagione del Milan? No asini, non Krunic.

Venerdì il giorno delle ufficialità, quelle serie: Higuain all’Inter Miami, Thiago Alcantara al Liverpool e che il Bayern è una squadra di un altro pianeta. Cioè ‘sti qua hanno giocato e vinto poche settimane fa la finale di Champions League, tutti i club rimandano il loro esordio in campionato per recuperare e loro che fanno? Giocano. E vincono. 8-0. Otto a zero. Hanno segnato otto gol. Alla prima. Contro lo Schalke. Ditemi voi.

Sabato torna il campionato più bello al mondo. No, nessuna gag tipo “è tornata la Serie B congolese”, perché non possiamo permetterci di sfottere gli altri campionati se il primo gol della Serie A 2020/21 lo stava per segnare Biraghi. Dio benedica la Var. Segna Castrovilli, vince la Fiorentina e perde il Torino. Giampaolo ♥

La sera c’è anche Verona-Roma. Sulla carta. Nella realtà non è mai esistita. Uno 0-0 in un sabato sera di fine estate. L’apoteosi. Molto meglio l’amichevole fra Lazio e Benevento, con i due fratelli Inzaghi.

Domenica si parte subito a mezzogiorno con una bella indigestione dovuta alle diagonali difensive di Pezzella del Parma che resiste un tempo ma all’ingresso del cavallone Osimhen subisce gol prima da Mertens, poi da Lollo Insigne.

Comunque facciamoci tutti un esame di coscienza se la partita più bella della prima giornata di Serie A è stata Genoa-Crotone. Destro, Pandev, Zappacosta, Pjaca. Era la combinazione di marcature che avrebbe aperto il portale del sottosopra. Neanche nei peggiori incubi.


Sassuolo-Cagliari 1-1 con Bourabia che pareggia i conti dopo la rete del Cholito e finalmente arriva sera. Juventus-Sampdoria è l’esordio vincente di Andrea Pirlo, che a fine partita si lascia andare ad un groviglio di felicità e gioia.

E con la stessa espressione di Pirlo, convinti di avervi suscitato la stessa espressioni di Pirlo, l’arbitro fischia tre volte e torniamo nel nostro monolocale a bere un triste tè caldo lasciato sotto il sole e scaduto nel 2008.