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Antonio Ingroia candidato sindaco nel Trapanese, sostenuto anche dal M5s. L’ex pm: “Può diventare modello nazionale”

L'ex procuratore aggiunto della Dda di Palermo corre per diventare primo cittadino a Campobello di Mazara con il comitato 'Cambiamo Campobello', formato da cittadini e componenti di movimenti politici, tra il consigliere M5s Tommaso Di Maria. Il suo annuncio: "Nuovo patto sociale tra le realtà imprenditoriali più sane e i lavoratori. Creare un circolo virtuoso che può diventare modello di riferimento anche nazionale"

Antonio Ingroia candidato sindaco di Campobello di Mazara, nel Trapanese: l’ex procuratore aggiunto della Dda di Palermo è sostenuto anche dal Movimento 5 stelle. La sua candidatura è stata promossa dal comitato ‘Cambiamo Campobello’, formato da cittadini e componenti di movimenti politici: tra loro Tommaso Di Maria, consigliere comunale M5s, Giuseppe Calcagno (Centopassi), Giuseppe Fazzuni (ex sindaco), Michele Melchiorre (Azione civile-Ingroia), Antonino Gulotta (Movimento Liberi per cambiare). “Cambiare Campobello – ha detto Ingroia – può diventare un modello nazionale“.

Ingroia, che dopo aver lasciato la toga nel 2013 fa l’avvocato, ha confermato la sua candidatura nel corso di una conferenza stampa indetta dal comitato ‘Cambiamo Campobello’: “Un modello virtuoso, può essere il modello di una politica virtuosa, cioè il contrario di quello che è stato fino ad oggi. C’è chi ha già iniziato a fare campagna elettorale attraverso l’esercizio della amministrazione comunale”. “Non esiste sviluppo senza legalità e legalità senza sviluppo. Il principale nemico – ha continuato Ingroia – non è la corruzione, ma la rassegnazione. La rassegnazione a che non possa cambiare nulla, la rassegnazione che la mafia è un elemento con cui scendere a patti, la rassegnazione insomma di essere sudditi e non cittadini“. L’ex pm ha spiegato perché la sua lista può diventare un “modello” anche a livello nazionale: “Credo che si possa stringere un nuovo patto sociale tra le realtà imprenditoriali più sane e i lavoratori. Creare un circolo virtuoso che può fare risorgere Campobello dalle sue ceneri diventando modello di riferimento anche nazionale”.