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Coronavirus, a Boston un convegno è stato ‘super diffusore’ nel mondo. “Ora sappiamo cosa può succedere in un singolo evento”

Una ricerca condotta in Masachusetts ha dimostrato che 97 casi Covid-19 - rilevati tra i 175 partecipanti alla conferenza della Biogen e tra i loro congiunti - erano riconducibili al singolo meeting della casa farmaceutica, che si è svolto a febbraio. Lo studio "è probabilmente ad oggi la più grande analisi genomica di qualsiasi epidemia verificatasi negli Usa"

Un meeting a fine febbraio a Boston è stato identificato come cluster di coronavirus ‘super diffusore’, con 98 persone – tra i 175 partecipanti e i loro famigliari – risultate positive al Covid. A certificarlo è stata un’analisi genomica pubblica su ‘MedRxiv’, che ha analizzato 800 genomi di coronavirus, scoprendo che i virus portatori della mutazione caratteristica della conferenza hanno infettato centinaia di persone nell’area di Boston e oltre. La ricerca è stata condotta dal Broad Institute, dal Massachusetts General Hospital e dal Dipartimento di sanità pubblica del Massachusetts. L’evento in questione era l’appuntamento annuale della società farmaceutica Biogen, al quale hanno partecipato anche molti dirigenti italiani. Alcuni decessi che hanno un legame con i genomi del virus riscontrati nell’evento di Boston sono stati registrati in Alaska, Senegal e Lussemburgo.

Inoltre, “nelle due settimane successive alla conferenza di Boston, il virus che è circolato tra i partecipanti è stato implicato in almeno 35 nuovi casi – sottolinea il Washington Post -. Ad aprile, lo stesso caratteristico sub-ceppo virale – scoperto dalla ricerca – ha attraversato due rifugi per senzatetto di Boston, dove ha infettato 122 residenti”. A metà luglio, la variante genomica è stata poi trovata in circa un terzo dei casi sequenziati in Massachusetts e nel 3% di tutti i genomi studiati fino ad ora negli Stati Uniti.

Lo studio “è probabilmente ad oggi la più grande analisi genomica di qualsiasi epidemia verificatasi negli Usa ed è tra le analisi più dettagliate su come i casi di coronavirus sono esplosi nella prima ondata della pandemia“, hanno evidenziato i ricercatori. “Ora ci sono prove scientifiche per dimostrare cosa può accadere in un singolo evento come quello. Lo sappiamo meglio. Quindi dobbiamo imparare la lezione“, ha rimarcato Jacob Lemieux, infettivologo del Massachusetts General Hospital e autore principale dello studio. Un portavoce di Biogen ha sottolineato “che la società – nei giorni dell’evento – stava seguendo tutte le linee guida statunitensi e ha informato i funzionari sanitari non appena si è accorta che i partecipanti si erano ammalati”.