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Usa, procuratrice di New York fa causa alla lobby delle armi. Trump consiglia: “Può spostarsi in Texas”

La National Rifle Association è una delle lobby più potenti degli Stati Uniti, che nel 2016 ha apertamente sostenuto il presidente e finanzia molti dei repubblicani seduti al Congresso. L'indagine della procuratrice democratica Letitia James incentrata sul leader Wayne LaPierre che insieme ai vertici della Nra - che è registrata come no profit - ha sottratto milioni di dollari

Accusa i suoi leader di avere utilizzato le risorse dell’associazione per scopi personali macchiandosi di gravi reati finanziari. Per questo la procuratrice generale di New York Letitia James ha avviato una causa legale contro la National Rifle Association (Nra) – che nel 2016 ha apertamente sostenuto la candidatura di Donald Trump e finanzia i Pac di molti repubblicani che siedono al Congresso – chiedendo lo scioglimento della lobby delle armi da fuoco, tra le più potenti negli Stati Uniti. Una decisione sulla quale è intervenuto il presidente in persona, che ha incoraggiato la Nra a spostare la sua sede in Texas. “Sarebbe un grande Stato per l’organizzazione”, ha detto ai cronisti alla Casa Bianca, facendo riferimento a uno degli Stati più pro-armi degli Usa. La Nra ha il suo quartier generale a Fairfax, Virginia, ad una trentina di chilometri dalla capitale, ed è registrata come non profit a New York, dove conduce gran parte delle sue transazioni finanziarie.

L’inchiesta – La procuratrice ha presentato la sua richiesta alla Corte statale di Manhattan al termine di 18 mesi di indagini. Negli ultimi anni contro il leader di lunga data dell’Nra, Wayne LaPierre, sono emerse accuse che spaziano dai soldi spesi per acconciature e trucco della moglie a 17 milioni di dollari di contratto per lui stesso. “L’influenza dell’Nra – si legge in una nota – è stata così potente che l’organizzazione è andata avanti per decenni senza controlli, mentre i suoi leader facevano finire nelle loro tasche milioni di dollari”. “L’Nra si è macchiata di frodi e abusi ed è per questo che oggi cerchiamo di scioglierla, perché nessuna associazione è al di sopra della legge”, sostiene la procuratrice democratica.