Scuola

Scuola, come funziona in Germania dopo il Covid? A Berlino non si può cantare in aula, in Turingia c’è il ‘semaforo’: i tedeschi ripartono in ordine sparso (e con le critiche alla ministra)

Nel Meclemburgo più di 150mila ragazzi sono già tornati in classe, il 6 agosto tocca ad Amburgo e il 10 a Berlino: dalla locomotiva d'Europa ci si aspetterebbe regole chiare ed efficienti, le opposizioni la indicavano come modello già a maggio. Invece anche la scuola tedesca vive una situazione di incertezza, con l'aggravante che ogni Land sta seguendo regole proprie. Alcuni alunni non avranno mascherine, altri le indosseranno sempre, altri solo nelle aree comuni. E' diffusa la ricetta della divisione in "gruppi", mentre anche su lezioni online e tamponi ogni Stato fa storia a sé. Genitori e docenti attaccano la ministra Karlizcek: "Non ha fatto nulla, la scuola non è preparata"

Non è ancora chiaro se e quando la mascherina sarà obbligatoria. Non si sa a quali condizioni saranno ancora previste le lezioni a distanza. E la ministra dell’Istruzione “non ha fatto nulla”. Sembrano le critiche rivolte alla situazione della scuola in Italia, invece è quello che sta accadendo in Germania, dove per più di 150mila ragazzi del Land del Meclemburgo le lezioni sono già riprese. Dalla locomotiva d’Europa ci si aspetterebbe regole chiare, efficienti e valide per tutti: a maggio, quando solo in alcune zone e solo per alcune classi la scuola tedesca era ripartita, le opposizioni (ma anche Renzi) avevano subito preso la Germania a modello, additando la ministra Lucia Azzolina e il governo come colpevoli di poca programmazione. Ora che la scuola in Germania riparte per davvero, si scopre invece che i tedeschi non sono riusciti a trovare una ricetta unica per la ripartenza: ogni Land ha il potere di decidere come gestire il rientro in classe e sta seguendo regole proprie, non senza incertezze, ritardi e retromarce. Tutti guardano proprio al Meclemburgo, dove per ora non è previsto l’obbligo di mascherina, ma è già stato annunciato un dietrofront. Nel Brandeburgo la mascherina agli alunni non servirà, a Berlino invece la dovranno indossare nei corridoi e al bagno, nel Nord-Reno Vestfalia la dovranno tenere anche in classe. In Assia, nel dubbio, per ora hanno deciso che ogni scuola farà come vuole. Poca chiarezza anche sui protocolli da seguire: nel Saarland si punta tutto sulla divisione in gruppi per anno scolastico e divieto assoluto di contatto tra alunni di gruppi diversi. Nella capitale sono attenti al droplet: sì a educazione fisica e musica, ma non è possibile cantare insieme nella stessa stanza. Nella Renania-Palatinato è stato programmato un mix di lezioni a distanza e in presenza. In Turingia hanno previsto un po’ di tutto, a seconda dell’andamento dei contagi: l’hanno chiamato il modello “semaforo“. Poi c’è la questione docenti: nel Meclemburgo è prevista la possibilità per gli insegnanti over 60 o con patologie a rischio di proseguire con la didattica online. Gli altri Länder però non sanno ancora come muoversi e riuscire a gestire l’orario scolastico. Ognuno va in ordine sparso anche sui tamponi: alcuni Länder prevedono test periodici gratuiti per insegnanti e alunni, altri invece solo in caso di studenti con sintomi.

L’impossibilità di garantire regole uniche per tutto il Paese non ha comunque risparmiato da dure critiche anche la stessa ministra federale dell’Istruzione, Anja Karlizcek, accusata da genitori e insegnanti di mancanza di pianificazione. Stephan Wassmuth, presidente del Consiglio federale dei genitori, aveva proposto già a maggio l’utilizzo di altri edifici pubblici oltre alle scuole, come auditorium o sale congressi, per permettere di svolgere le lezioni rispettando il distanziamento. Inoltre aveva chiesto che durante le vacanze estive si prevedesse una formazione per i docenti sulla didattica a distanza. “Nulla di tutto ciò è stato fatto”, ha denunciato domenica in un’intervista alla Bild. Il tabloid tedesco ha sentito anche Heinz-Peter Meidinger, presidente dell’Associazione tedesca degli insegnanti, che ha spiegato qual è a suo parere il nocciolo della questione: “Le scuole non sono ben preparate“, perché sia sul fronte delle strutture che sulle lezioni online nulla è cambiato rispetto a prima della pandemia. Meidenger ricorda come in molte aule “non si possano nemmeno aprire le finestre” e quindi non ci sia adeguata ventilazione, oppure che sopratutto alle scuole superiori tenere divisi di diversi gruppi-classe sia impossibile. “Avremo molte scuole chiuse a causa di infezioni“, ha ammonito Meidinger, e “né le scuole, né la politica, né gli stati federali sono sufficientemente preparati per questi scenari”. Il problema degli spazi e del distanziamento in aula è stato uno dei principali argomenti dei critici nei confronti della ministra dell’Istruzione Azzolina, che mercoledì ha annunciato 50mila assunzioni, tra docenti e personale Ata, proprio per evitare il sovraffollamento nelle classi. La sua omologa tedesca Karlizcek ha risposto alle critiche ammettendo alcune carenze: la situazione della scuola tedesca è “discreta“, ha spiegato, e con” diverse differenze tra istituto e istituto”. Di fronte alle carenze di spazi, ha definito “comprensibile” il fatto che i Länder decidano di rinunciare alla regola sul distanziamento in classe, ma ha provato almeno a spingere per introdurre l’obbligo di mascherina, anche se non ha potere in materia. Un appello che non ha avuto successo.

Il primo test nel Meclemburgo – Il risultato finale è un marasma di protocolli approvati e poi cambiati, annunci ancora da concretizzare e differenze territoriale, difficili anche da riassumere. Lunedì nel Meclemburgo, il Land bagnato dal Mar Baltico, i primi alunni tedeschi sono tornati a scuola. In classe si sono seduti senza mascherina e non devono rispettare le regole del distanziamento. All’interno degli edifici sono però stati divisi in gruppi in base all’anno scolastico: “I diversi gruppi definiti non devono incontrarsi o, se possibile, solo con una distanza minima di 1,5 metri“, si legge nella lettera inviata ai dirigenti. Gli insegnanti devono sottoporsi a test gratuiti per il coronavirus e, se over 60 o con patologie a rischio, possono continuare a svolgere le lezioni da remoto. Per gli alunni invece sono previsti 5 tamponi a testa da qui alla ferie autunnali.

La ricetta della divisione in “gruppi” – Il Meclemburgo però è già pronto al primo dietrofront: la ministra della Pubblica istruzione regionale ha annunciato che è allo studio l’obbligo di mascherina al di fuori della classe. Un provvedimento simile verrà introdotto nella vicina Amburgo. Il 6 agosto le vacanze finiscono e ancora non c’è chiarezza: si parla di obbligo di mascherina tranne nelle aule, ma ancora la norma non è stata scritta. Il 10 agosto finiscono le vacanze anche nel Land più settentrionale, lo Schleswig-Holstein, dove è previsto che le regole della mascherina e del distanziamento siano sostituite dalla divisione in gruppi, sul modello già attivo proprio nel Meclemburgo: la ratio è evitare di chiudere tutta una scuola nel caso di un positivo, ma lasciare a casa solo il “gruppo” di cui fa parte il contagiato. Anche nel Saarland, dove la scuola ripartirà il 17 agosto, per ora si prevede di usare il “modello” Meclemburgo: alunni divisi in gruppi in base all’anno scolastico che non potranno “mescolarsi”.

Studenti vicini, regole opposte – Gli alunni che il 10 agosto torneranno a scuola nella capitale Berlino sanno già a grandi linee cosa li aspetta: le lezioni saranno per tutti, le mascherine sono richieste nei corridoi, nelle sale comuni e nei bagni. L’obbligo non deve applicarsi invece nelle aule e nel cortile. Si torneranno a fare educazione fisica e musica, ma non è possibile cantare insieme nella stessa stanza. Il paradosso è che nel Land del Brandeburgo, che circonda proprio la capitale, gli studenti tedeschi torneranno in aula lo stesso giorno con regole diverse: l’obbligo di mascherina al momento non è previsto, mentre si punta ancora molto sulla didattica a distanza. Infatti è previsto che entro la fine del primo semestre ogni alunno abbia a disposizione un dispositivo per seguire le lezioni online.

Nel Land più popoloso le misure più ferree – Lo scenario cambia completamente spostandosi nel Nord-Reno Vestfalia: nel Land più popoloso di Germania, dove la scuola riparte il 12 agosto, sono previste regole ferree. Obbligo di mascherina ovunque nelle scuole secondarie e professionali, che vale anche per gli insegnanti quando non siano a più di 1,5 metri di distanza dagli alunni. Solo alle elementari è prevista una deroga: gli alunni potranno togliersi la protezione, ma solamente una volta seduti al loro banco. In Assia invece, dove le aule torneranno a riempirsi dal 17 agosto, la decisione su come e quando si dovrà indossare la mascherina potrebbe essere delegata alle diverse amministrazioni scolastiche. Scelta diversa nella Renania-Palatinato, dove si comincerà lo stesso giorno e il ministro dell’Istruzione regionale pianifica uno scenario con un mix di lezioni in aula e didattica a distanza.

In Baviera la mascherina, in Turingia il piano ‘semaforo’ – Nel resto della Germania il ritorno a scuola è fissato tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. Gli ultimi studenti a tornare in classe saranno i bavaresi (8 settembre) e gli abitanti del Baden-Württemberg (14 settembre). I due Länder del sud della Germani hanno già annunciato che sarà previsto un obbligo di mascherina negli edifici scolastici, si sta valutando se prevedere un’eccezione nelle aule. Negli altri Länder, dove la scuola comincerà il 27 o il 31 agosto, ancora non c’è nulla di certo. A Brema si sta studiano un modello per cui, in base all’andamento della pandemia, avranno la priorità nel rimanere in classe gli alunni che non hanno adeguati mezzi per seguire le lezioni online. In Turingia invece si valuta un piano “a semaforo“: con luce verde tutti a scuola con poche misure di sicurezza, con luce gialla aumentano le regole igieniche da rispettare, con il rosso invece la scuole viene temporaneamente chiusa.