Diritti

“Musica Senza Confini”, grazie alla tecnologia anche i disabili più gravi possono suonare e comporre usando solo gli occhi e il respiro

A ideare questo sistema è stato Manuele Maestri, musicista professionista che vanta collaborazioni con artisti nazionali ed internazionali, laureato presso il Conservatorio di Rovigo e di Trento: “Anche se in condizioni di particolare svantaggio la musica permette di esprimere, comunicare ed emozionare"

Suonare e comporre musica anche solo con il movimento degli occhi o il respiro. Si chiama “Musica Senza Confini” e attraverso diverse tecnologie e dispositivi sofisticati permette anche a donne e uomini con gravi limitazioni motorie e con deficit sensoriali di approcciarsi al mondo della musica. A ideare questo sistema è stato Manuele Maestri, musicista professionista che vanta collaborazioni con artisti nazionali ed internazionali, laureato presso il Conservatorio di Rovigo e di Trento.

Il progetto è accessibile grazie ad una serie di soluzioni hi-tech efficaci per superare le varie disabilità che sono molte e cambiano tra i soggetti coinvolti. Le tecnologie assistive permettono di superare, almeno in parte, le limitazioni funzionali, consentendo alla persona di poter beneficiare della ricchezza creativa ed espressiva dell’esperienza musicale. Gli strumenti aerofoni sono utilizzati da quelle persone che hanno perso la capacità di movimento agli arti superiori (tetraplegia, quadriplegia, paralisi celebrale infantile, SLA, mutilazione degli arti superiori per varie cause). Funzionano combinando la respirazione con il movimento orizzontale o verticale del viso. Tutti i parametri di questi strumenti possono essere modificati in base alle possibilità della persona: sensibilità della respirazione e regolazione del movimento laterale e verticale del viso.

Il microfono ad ultrasuoni è un dispositivo speciale che proietta una tastiera invisibile. Funziona come un sonar ed è in grado di leggere la distanza che c’è tra il suo sensore e l’ostacolo. Questo strumento potrebbe essere usato, ad esempio, quando un tetraplegico riesce a muovere le braccia ma non le dita delle mani. Il Mouse Play è un software e funziona tramite l’utilizzo del mouse. Adatto per le persone che possono muovere solo il viso, ma che hanno anche difficoltà ad usare gli strumenti a fiato, si utilizza questo software tramite un simulatore di mouse. Tra i vari simulatori ci sono il puntatore oculare e il mouse a testa giroscopico. I Pad (pulsanti) sono dei supporti sensibili al tocco e sono in connessione wireless con la loro centralina dalla quale si possono modificare le loro opzioni. Ad ognuno si può applicare: un loop audio, una scala, una melodia, una nota, uno o più accordi e selezionare il suono dello strumento musicale preferito. A questi Pad è possibile collegare la maggior parte degli switch disponibili attualmente in mercato, dando innumerevoli possibilità di utilizzo.

“Non si tratta di musicoterapia, non sono un musicoterapista e non ne ho le competenze – sottolinea al Fatto.it Maestri -. L’intento è quello di riprodurre in maniera più fedele possibile brani di musica pop, o brani comunque importanti di un certo livello. Cerco di portare la mia esperienza, fatta sui palchi o in studio. La musica, che sia il semplice ascolto, la composizione o l’esecuzione di un brano, è un’inesauribile fonte di piacere, oltre ad essere una modalità di comunicazione universale”.

Maestri ha organizzato anche un concorso musicale innovativo per la realtà italiana. Si tratta di “Una canzone per la ricerca” che si pone l’obiettivo audace di produrre un brano rappresentativo per il variegato mondo della disabilità, i quali proventi saranno in parte devoluti anche per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare della Fondazione Telethon. “Durante il lockdown, tra i vari disagi, ho pensato di far fare un brano sulle persone disabili per raccontare le loro esperienze di vita”, dice a Ilfattoquotidiano.it Maestri, “l’idea del concorso è nata perchè chi meglio di una persona disabile può descrivere come ci si sente, le difficoltà che si provano. Confrontandomi con il maestro Danilo Minotti, che collabora all’iniziativa come arrangiatore/compositore e chitarrista, abbiamo pensato di contattare Mogol che sarà il presidente di giuria per la selezione del testo più bello”.

Possono partecipare al concorso solo le persone con disabilità, senza distinzione di genere, età o patologia, e il testo della canzone dovrà essere inviato entro l’1 settembre a questo sito dove si trovano il regolamento e i moduli d’iscrizione. “Anche se in condizioni di particolare svantaggio la musica permette di esprimere, comunicare ed emozionare, ecco l’invito a scrivere un testo che diventerà musica”, spiega l’ideatore. L’iniziativa si concluderà con la produzione del brano interpretato da una band inclusiva composta sia da musicisti importanti del panorama italiano che da disabili. Inoltre la canzone verrà pubblicata il 3 dicembre 2020 in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. “Il concorso è unico nel suo genere in quanto non si è mai vista una collaborazione di questo tipo con il mondo della disabilità soprattutto a livello musicale – aggiunge Maestri -. Parliamo di una band mista composta anche da persone con diverse patologie che fanno tutti parte dell’ Unione italiana lotta alla distrofia muscolare”.