Cronaca

Padre Dall’Oglio, le sorelle a sette anni dalla scomparsa: “La speranza è che sia ancora vivo. Non si dimentichi la Siria”

“Il mio appello è a non dimenticare la Siria. Paolo è stato rapito perché aveva sentito che la sua missione era quella di essere accanto al popolo siriano”. Lo ha dichiarato Immacolata Dall’Oglio, sorella di padre Paolo Dall’Oglio, a margine di una conferenza stampa alla sede della Fnsi a Roma a sette anni dalla scomparsa del gesuita in Siria.
“Nell’ultimo film della regista Yasmin Fedda dal titolo ‘Ayouni’, i miei occhi, viene narrato il disastro della situazione siriana e in particolar modo degli scomparsi, che è un crimine contro l’umanità a tutti gli effetti e che non ha avuto sufficiente attenzione per fare chiarezza, sia per gli scomparsi governativi sia dell’Isis, e questa è una responsabilità internazionale”, ha aggiunto.
“Ricordare Paolo è un modo per sollecitare a fare luce sul suo destino, che ancora non sappiamo quale sia e potrebbe essere che non lo sapremo mai, perché fare luce sul destino dei singoli vuol dire fare luce su alcuni processi che spesso sono molto più ampi e che vanno conosciuti. La memoria e il presente sono indispensabili per cercare delle basi sane per il futuro, e la Siria ha bisogno di questo”, ha sottolineato

L’altra sorella del religioso, Francesca, anche lei intervenuta alla conferenza stampa, ha aggiunto: “Sia fatta verità su Paolo. Se parliamo di Paolo parliamo di tutti gli scomparsi e i rapiti in Siria. La mia speranza è che sia vivo, ho degli elementi che mi danno fiducia che le notizie che lo davano vivo siano vere. E’ giusto che si cerchi nelle fosse comuni ma secondo me Paolo era vivo ad Al-Baguz”.

“Ricordare la figura di padre Dall’Oglio a sette anni dalla sua ultima apparizione è un dovere che abbiamo come comunità per non disperdere il grande patrimonio civile, sociale, culturale che fino adesso hanno accompagnato la sua vita. Dobbiamo portare avanti il messaggio di Paolo, per seguirlo e renderlo sempre attuale: siamo tutti accomunati da un destino unico e di cittadinanza globale. Lo ricordiamo con affetto e non ci stancheremo di chiedere la verità sulla sua vita e su questi sette anni che ancora attendono di essere chiariti”. Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un messaggio video inviato alla conferenza stampa in corso oggi alla Fnsi a sette anni dalla scomparsa di padre Paolo Dall’Oglio in Siria.

“La preghiera, una forte lettura della contemporaneità, una grande fiducia negli uomini: così vogliamo ricordare padre Paolo Dall’Oglio, instancabile gesuita, uomo di fede, di forti convinzioni che gli hanno permesso di portare avanti il suo obiettivo e non arrendersi di fronte agli ostacoli che ha incontrato”, ha affermato.

“Padre dall’Oglio è una figura estremamente contemporanea e attuale nella quale possiamo riflettere i valori a fondamento del nostro progetto europeo fondato sulla diversità, sulla pluralità, sul dialogo, concetti essenziali per la promozione ovunque nel mondo della cultura della convivenza, della riconciliazione tra comunità e religioni, principi che dobbiamo rafforzare quotidianamente”, ha sottolineato Sassoli.