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Malaysia Airlines MH17, l’Olanda porta la Russia davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo: “Giustizia per le 298 vittime”

L'incidente risale al 17 luglio 2014, quando il velivolo partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur è stato abbattuto ed è precipitato nell'area del Donbass. L'ipotesi del team di investigatori internazionali al lavoro da anni sul caso è che la responsabilità sia di un missile antiaereo Buk lanciato dall'esercito russo, ma finora Mosca ha sempre smentito

Finisce davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo il caso del volo Mh17 della Malaysia Airlines, abbattuto nel 2014 nei cieli dell’Ucraina. Lo ha comunicato il governo dell’Olanda, deciso a portare la Russia al banco degli imputati “per il suo ruolo nella distruzione” del velivolo. “Rendere giustizia alle 298 vittime – ha dichiarato il ministro olandese degli Esteri Stef Blok – è e resterà la maggiore priorità dell’esecutivo”.

Il caso risale al 17 luglio 2014, quando l’Mh17 partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur è improvvisamente sparito dai radar. La carcassa del velivolo è stata ritrovata nell’area del Donbass, a 40 chilometri dal confine con la Russia, all’epoca al centro del conflitto fra forze separatiste filorusse e ucraine. A bordo c’erano 298 passeggeri, di cui 38 australiani e 193 olandesi: nessuno è sopravvissuto. Negli anni si sono susseguite indagini e commissioni d’inchiesta internazionali, ma finora non si è riusciti a mettere la parola fine alla vicenda. Nel maggio 2018 il team di investigatori al lavoro sul caso aveva accertato che ad abbattere il velivolo della Malaysia Airlines è stato un missile antiaereo Buk lanciato dalle forze russe nei cieli dell’Ucraina orientale. Una ricostruzione che però Mosca ha sempre smentito.

L’ultimo colpo di scena è di un anno fa, quando gli investigatori (compresi anche alcuni specialisti di Belgio, Malesia e Ucraina) hanno tirato fuori i primi nomi, accusando dell’incidente tre russi e un ucraino. Si tratta di Igor Girkin, Serghei Dubinsky, Oleg Pulatov e Leonid Kharchenko, per cui era scattato il mandato di arresto internazionale. A stabilire ufficialmente se è stato davvero l’esercito di Mosca ad uccidere i 298 passeggeri dell’aereo sarà ora la Cedu.