Economia & Lobby

Fmi, mondo schiacciato dal debito più alto di sempre ma l’economia va ancora sostenuta

Debito globale al 101,5% del Pil nel 2020, mai così alto. Il vicepresidente dalla Commissione europea Valdis Dombrovskis ricorda all'Italia i benefici del MES, il ministro tedesco Scholz precisa :nessuna raccomandazione ai singoli paesi

Il mondo non è mai stato così indebitato. Lo ribadisce oggi il Fondo monetario internazionale che segnali come gli ingenti sforzi finanziari dei governi per arginare gli effetti della pandemia abbiano portato il debito pubblico globale sopra al 100% del Prodotto interno lordo del pianeta. Un livello che supera anche i picchi raggiunti dopo la seconda guerra mondiale. Più in dettaglio il Fondo stima per il 2020 al 101,5% del Pil. Tuttavia, avverte l’Fmi, sarebbe un errore se i governi smettessero adesso di sostenere l’economia. Gli aiuti dovranno restare in campo fino a quando l’uscita dalla crisi apparirà “sicura e duratura”, avvisano da Washington. Due settimane fa il Fondo aveva indicato al 166,1% del Pil il probabile livello del debito italiano a fine 2020. Un valore in netta crescita per il combinato disposto delle spese per l’emergenza e del rallentamento economico, fattori che contribuiscono entrambi a peggiorare il rapporto finale debito/pil.

In tema di debiti da registrare nuove prese di posizione sul controverso tema del ricorso ai prestiti del Meccanismo europeo di stabilità, meglio noto come MES. Il vicepresidente dalla Commissione europea Valdis Dombrovskis, ha affermato che “i Paesi che ora pagano rendimenti elevati sui mercati potrebbero avere risparmi sugli interessi: per l’Italia si parla di centinaia di milioni di euro per anno, stiamo parlando di risparmi sostanziali”. Dombrovskis ha comunque precisato “Ma alla fin fine sono i singoli Paesi a decidere se utilizzare o meno questi strumenti”. Sinora nessun paese ha fatto richiesta dei fondi MES. Neppure quelli che in teoria avrebbero la maggiore convenienza, vale a dire Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro.

“Noi non abbiamo alcuna raccomandazione di come il Mes debba essere usato” ha invece affermato Olaf Scholz, ministro delle Finanze della Germania, che ha la presidenza di turno europea. “Ho voluto che lo strumento fosse disponibile, ma non vogliamo imporre agli Stati che cosa fare – ha proseguito il ministro tedesco – per molti è rassicurante sapere che l’Europa persegue la stabilità”, ha spiegato al termine dell’Ecofin, la riunione dei ministri economici e finanziari europei. I prossimi 18 e 19 luglio i capi di governo europei si riuniranno a Bruxelles discutere di MES e Recovery Fund, fondo che dovrebbe prevedere l’assegnazione di risorse anche a fondo perduto ai paesi dell’unione più in difficoltà.