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Doodle di Google oggi dedicato ad Artemisia Gentileschi: ecco chi è

Artemisia Lomi Gentileschi è stata una pittrice della scuola di Caravaggio, nota non solo per le sue splendide opere ma anche per la sua vita e per esser stata una paladina del femminismo, impegnata a lottare prima per il riconoscimento delle sue doti artistiche e poi in tribunale dove accusò il suo maestro di stupro

Il Doodle di Google di oggi, mercoledì 8 luglio, è dedicato alla pittrice Artemisia Gentileschi, nell’anniversario dei 427 anni dalla sua nascita, avvenuta a Roma l’8 luglio del 1953. Artemisia Lomi Gentileschi è stata una pittrice della scuola di Caravaggio, nota non solo per le sue splendide opere ma anche per la sua vita e per esser stata una paladina del femminismo, impegnata a lottare prima per il riconoscimento delle sue doti artistiche (all’epoca la pittura era appannaggio maschile) e poi in tribunale dove accusò il suo maestro di stupro.

Figlia di Orazio Gentileschi, pittore amico di Caravaggio e rimasta orfana di madre quando era ancora molto piccola, la sua crescita fu dunque condizionata dall’ambiente in cui viveva: dopo un’infanzia circondata da artisti, per lei fu spontaneo intraprendere la carriera del padre. La sua opera più importante, “Susanna ed i Vecchioni“, è stata al centro di un dibattito tra esperti in quanto inizialmente fu attribuita al padre, anch’esso pittore, ma successivamente è stato accertato che venne dipinta da Artemisia quando aveva solo diciassette anni.

Nella maggior parte delle sue opere le protagoniste sono le donne, che all’epoca erano costrette ad affrontare moltissimi pregiudizi, come lei stessa. Nel 1616 è diventata la prima donna ad essere accettata presso l’accademia del Disegno di Firenze. Qualche anno prima però, nel 1611, avvenne il fatto più tragico della sua vita, che la segnò anche negli anni a venire. Agostino Tassi, il suo maestro, approfittando dell’assenza del padre, la violentò. Lei si ribellò alla violenza e lo denunciò, trascinandolo in un processo che lo vide condannato, ma che macchiò anche ingiustamente la sua reputazione. Il successo sperato però non arrivò, neppure quando nel 1621, dopo aver lasciato il marito, tornò a Roma con le due figlie. Solo in un secondo momento, dopo il trasferimento a Napoli si dedicò con più impegno alla pittura seguendo lo stile di Caravaggio.