Mafie

‘Ndrangheta, operazione antidroga tra Milano e Reggio Calabria: 17 custodie cautelari

Colpito il clan Barbaro - Papalia. Rifornivano di cocaina e marijuana il capoluogo lombardo. Le piazze di spaccio a Corsico, Buccinasco e Cesano Boscone, nell’hinterland milanese. Per l'inchiesta fondamentali le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia

Sgominata una piazza di spaccio attiva tra Corsico, Buccinasco e Cesano Boscone, nell’hinterland milanese, rifornita dalla ‘ndrina dei Barbaro-Papalia. Grazie alle dichiarazioni di un collaboratore gi diustizia, i Carabinieri hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone accusate di detenzione di armi clandestine e di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana. Di queste, dieci sono state portate in carcere, cinque agli arresti domiciliari e su per due vige l’obbligo di presentarsi alla polizia. A due di loro, inoltre, viene contestata l’aggravante del metodo mafioso.

L’operazione, denominata ‘Quadrato 2’, è la continuazione di un’indagine avviata nel 2018 e coordinata dalla Dda di Milano, grazie alla quale erano stati arrestati quattro fratelli della famiglia Barbaro: Antonio, Francesco, Giuseppe e Salvatore. L’indagine era partita dalle denunce dei residenti del quartiere popolare di Quadrato, a Corsico, dove era attiva una piazza di spaccio. Grazie alla prima operazione, terminata nell’ottobre del 2018, Francesco e Antonio Barbaro vennero condannati rispettivamente a 12 anni e 8 mesi e a 8 anni di reclusione con l’aggravante mafiosa, mentre Salvatore Barbaro ricevette una condanna a 6 anni e 8 mesi.

Quello di questa mattina, dunque, è un altro duro colpo per la cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro-Papalia, ‘ndrina attiva tra Platì (Reggio Calabria) e Corsico (Milano) e dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Già a fine giugno, inoltre, gli appartenenti alla cosca avevano ricevuto altre pesanti condanne a seguito dell’operazione nella Locride rinominata “Mandamento jonico”.