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“Zanardi vivo grazie alla moglie Daniela, lo ha mantenuto cosciente”: il racconto del primo medico che lo ha soccorso dopo l’incidente

A parlare è Luigi Mastroianni, tra i primi a soccorrere il campione dopo lo scontro con un mezzo pesante mentre era a bordo della sua handbike: “La moglie di Zanardi è stata bravissima. Nonostante lo choc, continuava a dirgli ‘non ci lasciare, supererai anche questa vedrai, forza Alex, forza'”

“Zanardi è vivo grazie alla moglie Daniela”, queste le parole del primo medico intervenuto per soccorrere il campione paralimpico Alex Zanardi quando, il 19 giugno scorso, è rimasto vittima di un incidente sulla statale tra Pienza e San Quirico d’Orcia. Dopo essere stato ascoltato dai carabinieri come testimone informato sui fatti, Luigi Mastroianni è stato intervistato da Repubblica per raccontare i fatti di quel giorno: “All’inizio non mi ero accorto che si trattava di Zanardi, ero concentrato sulla bruttissima ferita che aveva alla testa. Il casco era a pezzi. Accanto ad Alex c’era la moglie. E un signore che voleva spostarlo da terra, ma gliel’ho impedito. Le persone che subiscono traumi cranici così gravi non devono essere mosse, si rischia di far loro più danno”.

A salvarlo, racconta sempre il medico, è stata la moglie Daniela: “La moglie di Zanardi è stata bravissima. Nonostante lo choc continuava a dirgli ‘non ci lasciare, supererai anche questa vedrai, forza Alex, forza’”. Grazie al suo intervento la moglie è riuscita a mantenere attivo l’udito di Zanardi che, secondo quanto riferito dal medico legale, è l’ultimo stimolo sensoriale che mantiene lo stato di coscienza. “Ho chiesto alla moglie di parlargli – continua Mastroianni -, per non fargli perdere del tutto i sensi. Se fosse successo, probabilmente ora non sarebbe vivo”.

Ora, a due settimane dall’incidente, il campione è ancora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. Si trova in uno stato di coma farmacologico e lunedì scorso ha subito il secondo intervento neurochirurgico. Al momento non è stata presa alcuna decisione riguardo un suo possibile risveglio. I medici, però, fanno sapere che se il quadro clinico continuerà a mantenersi stabile a metà della prossima settimana potrebbe valutarsi l’idea di diminuire il dosaggio dei farmaci e risvegliare il campione in coma.